recensioni dischi
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LUNAR DUMP  "Lipo"
   (2021 )

Cosa differenzia gli artisti tra quelli lineari e quelli intelligenti? La continuità stilistica? Il genio? La variabilità? Ecco, credo che quest’ultima sia la caratteristica individuativa per capire, da subito, che il cambiar genere ad ogni nuova prova è impellente esigenza per ampliare il proprio terreno evolutivo.

Mi sembra che il duo veneto dei Lunar Dump (i fratelli Paolo e Zeno Camponogara) rifletta tal attitudine dimostrando, con i due lavori precedenti (“Orbital decent” e “Lunar Lamp”), di sapersi re-inventare tra shoegaze e dance rhythms, senza arrancare.

Stavolta, spetta al nuovo e.p. “Lipo” sorprendere ancora con 4 brani che fendono l’atmosfera con inclassificabile humus. Però, già alcune coordinate sono semi-criptate nell’acronimo del titolo e quindi troveremo colate di L.inear-wave, I.ndie, P.sych-pop e O.niric flow.

Tuttavia, clonerei anche “mantratronica” per la forte risonanza umorale che alligna in profondità sin dall’opener “Psycositar”, con riff ossessivo e tastierina latente che, da lì a poco, cede il passo ad un’impasto cavernoso, mentre “Rhythmic tape” è come se gli Air sfrecciassero in auto con i Cure, facendo riposare l’ugola di Robert Smith e guidando con piglio strumentale dinamico e convincente.

Invece, comincia alla chetichella la seguente “Smoker’s bridge”, ma quando c’è da sgasare samples e synths, i Lunar Dump non si fan pregare due volte per avvolgerci in ritmia circolare e granulare. Per chiudere i battenti, incombe la space-track “Waterfall” in un’autentica cascata onirica, in bilico tra dreamy e futur-wave: altra prova di duttilità operativa.

Orbene, a questo punto, intuire cosa s’inventeranno i fratelloni scaligeri al prossimo appuntamento è ardua impresa ma, il fascino del duo, sta proprio nella loro inafferrabile intenzionalità e ciò giustifica l’attesa per nuovi brani. Arriveranno presto, non in modalità full-lenght ma sotto forma di seriali e.p., poiché i Lunar Dump preferiscono dar (di volta in volta) poca musica ma curata e certificata da un estro che asporta inflazionate adiposità assemblative con operazione innovativa e filo-visionaria. Insomma, una LIPOsuzione ben riuscita. (Max Casali)