recensioni dischi
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GABRIELE BELLINI  "Rebellion party"
   (2021 )

''Rebellion party'' è l’ultima fatica di Gabriele Bellini, noto chitarrista rock con la bellezza di 35 anni di esperienza e con ben 24 album pubblicati.

L’album è composto da 13 tracce strumentali decisamente rock, e devo ammettere come l’istintività musicale dell’artista nella composizione e nel playing, si noti.

Gabriele definisce la sua opera ultima come una long play, un invito alla lotta per tutto ciò che deve essere cambiato per arrivare alla salvezza, appunto un Rebellion party.

Le tracce si lasciano ascoltare piacevolmente, con picchi di assoluta potenza come suggerisce l’intro delle prime tracce, e le leggere flessioni sonore incastonate tra un brano e l’altro.

È sicuramente un lavoro ricco d’inventiva e di spunti però, a mio avviso, consumati ormai da sonorità quasi esauste: si sente un po' dei Van Halen e di Steve Vai, ma ciò non va ad aggiungere nulla di personale, cosa che alla fine sarebbe l’ingrediente fondamentale per rendere una composizione originale.

I brani hanno di per sé uno stampo classico/mainstream per la nicchia di mercato a cui si propone naturalmente, spiccano però alcune eccezioni da segnalare: la traccia numero 5, ''5th element'', per l’idea compositiva e la mutevole forma, la traccia numero 7, ''Lumamegivesado'', per l’istintività e la libertà di uscire fuori dagli schemi, la poetica ''Sinking to rise gain'' ed il finale armonicamente molto bello che chiude il concept, ovvero ''The whore''.

In conclusione ''Rebellion party'' è un’opera che si ascolta con piacere ma che non lascia il segno, un lavoro che trova il mezzo ma non il fine. Un potenziale inesploso che dovrebbe scavare meglio tra le note per toccare le corde giuste delle persone. (Silvio Mauro)