recensioni dischi
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GABRIELLA DI CAPUA  "In the night"
   (2021 )

Disco per palati fini, quello che ci propone la singer stabiese Gabriella Di Capua con “In the night”, la quale muove coordinate sonore tra acid-jazz, new soul ed incursioni rap e hip-hop.

Un’artista che si è formata sin dall’infanzia con influenze dettate dal padre musicista Giuseppe per poi proseguire con studi di conservatorio e master-class per affinare il suo talento, già all’epoca intravisto proprio dal padre.

Insomma, una predestinata che, ora, sfoggia 10 brani eleganti e magnetici che danno modo, alla ventisettenne cantante della Città delle aquile, di sfoggiare le proprie doti evidenti senza dover mai strafare: e, francamente, non sarebbe neanche stato necessario, visto che la classe d’ugola non tentenna in nessuno degli episodi presenti.

“Saka” è lo stuzzichino iniziale, soffusamente circondato da aere sognante, mentre il singolo “Changes” mette in rilievo un amore malato, poco spontaneo, di una persona costretta a modificarsi per piacere all’altro. “Kind of happiness” si gusta per i cambi ritmici jazz-funky sulla scia di Jamiroquai, mentre “Lot of questions” attinge al tessuto chic dei Swing of Sister degli ultimi album.

Si passa poi alla titletrack, che rappresenta, per la singer, un momento ed un modo di essere, in cui incombono i pensieri più nostalgici ed intriganti e sa ben ricreare un humus crepuscolare e riflessivo: magia della notte!

Tuttavia, le tematiche di Gabriella incitano a trarre sempre insegnamento anche dalle cose che non ci aggradano: sprone che le deriva, forse, dall’esperienza personale che si autodefinisce la parte debole ma, comunque, pronta a non sventolare mai bandiera bianca.

Infine, che dire di “Senza luce”? Magari trattasi di un primo esperimento in lingua italiana di un progetto futuro con l’idioma nostrano? Chissà… che sia con l’una o con l’altra lingua, la sua classe non svanirà. (Max Casali)