recensioni dischi
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DULLMEA & RICARDO PINTO  "Orduak"
   (2021 )

Dullmea è il moniker di Sofia Faria Fernandes, cantante e musicista portoghese, da poco tornata sulle scene con un album autoprodotto, intitolato “Orduak”, interamente realizzato in compagnia di Ricardo Pinto, polistrumentista, compositore e producer connazionale di Dullmea.

È il debutto discografico come duo per i portoghesi: otto brani sospesi fra ambient e pulsioni elettroniche sperimentali, fra bordoni, tracce di noise e parti vocali intese quasi come strumentali.

A tratti, “Orduak” evoca i Dead Can Dance, seppur ripuliti di quella componente world/etnica che tanta parte ha nel sound degli anglo-australiani: gli iberici giocano di più sulla profondità e sul contrasto dei colori di atmosfere ora oscure e ora eteree.

In questo senso, un ascolto superficiale può dare l’impressione che i brani si somiglino parecchio fra loro, ma è nei dettagli e nelle stratificazioni che “Orduak” mostra i muscoli e tutta la sua sostanza. Cosi, da “Zero a “Sempre este sono, esta sombra de giz”, “Orduak” non ha passaggi fuori fuoco: è difficile identificare brani in grado di svettare, perché la forza risiede nell’insieme e in un percorso netto che è anche superiore alla somma delle singole tappe, sia le più brevi (“Press-65”), sia le più lunghe (“Please Mind the Gap”, “Archaea”).

“Orduak” sembra molto più di un debutto: la speranza è che questo sodalizio artistico possa continuare. (Piergiuseppe Lippolis)