recensioni dischi
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INTERPRETI VARI  "A sud di Bella Ciao"
   (2021 )

A sette anni di distanza da “Bella Ciao”, primo riallestimento dello storico spettacolo che andò in scena nella cornice del “Festival dei due mondi” di Spoleto nel lontano 1964 su proposta di Nanni Ricordi, il progetto riprende vita e riparte con “A sud di Bella Ciao”, un concept ispirato a quel “Ci ragiono e canto” di Dario Fo del 1966, che raccoglieva, come “Bella Ciao”, canti popolari italiani, non solo politici, ma principalmente dal Meridione d’Italia, che aveva avuto poco spazio due anni prima.

Quella riproposizione voluta da Marco Fabbri, nel 2014, ottenne un successo notevole anche all’estero, ragion per cui, oggi, artisti del calibro di Riccardo Tesi, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Alessio Lega, Nando Citarella, Maurizio Geri, Gigi Biolcati e Claudio Carboni hanno tentato di guidarci in un viaggio storico prima ancora che musicale, attraverso parole e canti che sono rimasti scolpiti nella memoria e nella tradizione di alcuni luoghi del centro e del sud Italia.

“A sud di Bella Ciao” rappresenta il perfetto compimento di un’operazione affascinante e, per certi versi, anche rischiosa: non c’è nulla di commerciale nel lavoro, al contrario espressione perfetta di una sensibilità non soltanto artistica e di una passione comune che appaiono evidenti sin dai primi minuti.

Non è un caso che non manchi all’appello nessun classico geograficamente legato al sud Italia: da “Des de Mallorca a l’Alguer” a “Cu ti lu dissi”, da “Virrinneddha” a “Sia maledetta l’acqua”, da “Lu bene mio” a “Il trenino che parte e che va”, passando per “Lu rusciu de lu mare” e una versione collettiva e brillante di “Bella Ciao”, che qui prende il nome di “Bella Ciao (a Sud)” e che vede la partecipazione di altri grandi ospiti.

“A sud di Bella Ciao” è stata un’iniziativa, per certi versi, anche necessaria: il risultato finale è ampiamente positivo anche per chiunque sia semplicemente appassionato di storia. (Piergiuseppe Lippolis)