recensioni dischi
   torna all'elenco


BOOTSTRAPPERS  "Xenolith"
   (2022 )

Bootstrappers è il nome del trio capitanato dal celebre compositore e polistrumentista statunitense Elliott Sharp e completato da Melvin Gibbs, al basso elettrico, e Don McKenzie alla batteria, due collaboratori di lunga data.

Al tramonto dello scorso anno, i Bootstrappers hanno pubblicato per Klanggalerie Records “Xenolith”, lavoro per il quale Sharp ha suonato chitarre a sei e dodici corde e prodotto la parte elettronica.

Il disco comprende sette brani di durata mediamente piuttosto lunga: a parte il conclusivo “Unkettled”, che si ferma sotto i cinque minuti, tutti i brani superano abbondantemente i sei, arrivando agli oltre nove di “Seize The Mement”.

Musicalmente, il disco vede confluire una grande varietà di influenze all’interno di un microcosmo che rimane comunque quello del rock improvvisato. Le suggestioni sono diverse, dal free jazz, molto presente, alla techno, passando addirittura per il cyberpunk, ma il vero filo conduttore dei brani è un profluvio di distorsioni dall’effetto straniante e psichedelico, che trasforma i brani in un viaggio lisergico disegnato dal basso, raccontato dalle chitarre e scandito dalla batteria.

“This Magnetic Moment” e “Seize The Moment”, con le loro variazioni e la loro imprevedibilità in un percorso estremamente articolato, rappresentano probabilmente la migliore espressione di un trio dotato di tecnica decisamente fuori dall’ordinario.

“Xenolith” non è un lavoro semplice e necessita più di un ascolto per potersi lasciar apprezzare al meglio, ma lentamente sa conquistare. (Piergiuseppe Lippolis)