recensioni dischi
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MARK DESCHAIN  "The music you deserve"
   (2022 )

''Cosmic Groove Foundation'', si apre così l’album di debutto di Marco Zanini, in arte Mark Deschain, che regala subito un’apertura sonora ben precisa: un funk leggero che ricorda, musicalmente, ''Hair'' o ''Jesus Christ Superstar''. Il groove anni '70 ti coinvolge immediatamente, e poco importa se il missaggio non è esente da imperfezioni, i 6 minuti della traccia scivolano via senza accorgersene.

Continuando con l’ascolto del disco, abbiamo la conferma dell’ottima realizzazione sonora del progetto: giri di basso, fiati e sinth sono decisamente ben suonati e coinvolgenti. ''Hard lemonade'' e ''Hell BnB'' mantengono teso l’ascolto, ''Perfume in my car'' lo rallenta, per prepararci a ''The Importance of being on the beat'' che si presenta con un bel giro di basso importante e il piano ben definito (godetevi il passeggio al minuto 4, divertentissimo).

Il piano è poi il protagonista dell’ultima traccia, ''Spirals'', tecnicamente interessante: sembra suonata dal vostro pianista preferito, colui che vi mette in pace l’anima.

Perfetto, è il disco del 2021, o il primo disco del 2022, da acquistare, sì, vero... ma c’è un ma, che purtroppo non è di poco conto. Credo che la qualità della registrazione della voce di Marco e il relativo missaggio lo penalizzi non poco, come se la registrazione del cantato fosse di qualità inferiore al suonato e che l’insieme tolga efficacia al disco: se ascoltate il minuto 2 e 36 di ''Spirals'' vi è una sporcatura non degna della qualità del progetto.

Il riascolto successivo e ripetuto mette in mostra qualche déjà vu musicale di troppo a richiamare echi di brani anni '70-'80 che tutti abbiamo nel cuore, che sembrano messi lì apposta.

Disco da avere nella propria collezione, quindi? Nì: sicuramente SI se non avete mai ascoltato nulla del funk e del groove degli anni '70–'80, NO se siete puristi appassionati. (Marco Camozzi)