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NEL VENTRE DELL'ORSA  "Nel Ventre Dell'Orsa"
   (2022 )

Potessi descrivere le colline della Pedemontana veneta quando è autunno inoltrato, probabilmente userei questo album del vicentino Giulio Pastorello.

Fin dal primo brano la mente intravede le bellezze di questa zona posta tra la pianura e le Dolomiti, ricca di bellezza, vita e vino. È una passeggiata nel bosco, dopo una serata passata dentro un capanno, davanti al camino acceso. Sensazioni sussurrate, parole inebrianti che cercano il loro posto nella mente, mentre i ricordi fanno vedere la realtà e i suoi colori sotto un’altra dimensione; immagini che sembrano foto in bianco e nero.

Poche cose, in un album dove regna la calma ed il folk: voce appena accennata, luce soffusa e l’arpeggio di una chitarra elettrica o acustica... Poi è tutta Natura, un mondo amico che tutto circonda, raccontata anche da elettroniche minimali che ricordano gli appunti sonori dei primi Mùm e che ben ne descrivono i contorni e i rumori.

L’immagine di ‘Cerchi Nell’Acqua’, per esempio, dove i suoni ne seguono il movimento, questo allargarsi sempre più, come se la bocca dell’acqua volesse parlare. Oppure l’abbraccio all’albero, figura rassicurante ed imponente, gentile e severa, che oltre ad abbelire la copertina di un questo quadretto sonoro, ne ispira il contenuto.

Sono tante le immagini che un disco come questo può creare nella mente di chi ascolta, di chi decide di lasciarsi andare a questi suoni delicati. Immagini legate alla natura appunto, ed al tempo che passa scandito dalle stagioni. È un disco che canta la vita, quella che pulsa, è il racconto di occhi che vedono e non solo guardano.

La quotidianità di un ambiente amico e familiare che sa come sostenere la nostra pace interiore, che sa come allietare la nostra esistenza. Si provi ad ascoltare ‘La Lepre’, cercando di seguire con lo sguardo la linea di un qualsiasi orizzonte, magari fuori della finestra una calda sera d’estate. Ad un certo punto quella bestiola si farà notare mentre riposa vicino ad un cespuglio.

In sintesi, ‘Nel Ventre Dell’Orsa’ è un disco dove in realtà non c’è quasi nulla di onirico, che descrive i luoghi del cuore e le sensazioni che generano. Scrivendo queste righe, sto ancora pensando a Giulio Pastorello, musicista che ha la fortuna di provare tutto ciò quotidianamente e senza nostalgie. (Mauro Furlan)