recensioni dischi
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UNUSUAL TRIO  "Unusual Trio"
   (2022 )

Essere inusuali equivale a rompere gli schemi ricercando senza sosta nuovi orizzonti della e nella musica. Nel caso degli Unusual Trio questa ricerca si è trasformata in una piccola missione di innovamento, originalità e perfetta sintesi di limpidezza e linearità.

Ecco il primo disco della formazione guidata dal pianista Andrea Goretti che, affiancato dal 2019 dal batterista Giacomo Ganzerli, ha ora al suo interno anche il sax soprano di Gabriele Fava: appunto il Trio Inusuale, libertà al potere e grande creatività per la realizzazione di un progetto che va ben oltre la canonicita'.

Mancando l'ausilio del basso, ognuno dei tre musicisti irrompe in uno schema completamente privo di punti di riferimento e nel quale si è contemporaneamente solisti ed accompagnatori. Luminoso il pianoforte di Goretti, autore di tutte ed otto le tracce del lavoro, prima produzione "in trio", sempre presente e pulsante la batteria di Giacomo Ganzerli, che fa vibrare "Timeside", il brano forse più noto della tracklist, di una particolare luce: questo motivo, di cui è presente una versione sopratonica a conclusione dell'album, è nato dalla fusione di due celebri interpretazioni, ''Time Remembered'' di Bill Evans ed ''Ambleside'' di John Taylor. Più onirica la seconda, sicuramente, mentre l'apertura è dichiaratamente crepuscolare.

Dimensione creativa eccellente è a nostro parere "S. L.", altre due improvvisazioni di tonica e sopratonica da parte di pianoforte e batteria che si intrecciano di continuo: questo è l'unico brano della durata superiore ai sette minuti e che vede nel crescere del Sax di Fava quella ispirazione melodica che poi è il fil rouge di tutto il disco. Un omaggio in questo caso a Steve Lacy, considerato tra i virtuosi per eccellenza del sassofono soprano di tutta la storia del jazz.

La oniricita' lascia spazio a visioni sfumate sempre più ricorrenti, quelle che caratterizzano ''Crepuscule'', dedicato al pianista Andrew Hill, autore della magnifica composizione "Dusk", e ad ''Azimuth Song'', riferimento al famoso Trio Azimuth di John Taylor. Melodia, creatività e libertà di espressione che danno come risultante una innovazione senza confine. (Leo Cotugno)