recensioni dischi
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PARK JIHA  "The gleam"
   (2022 )

L'artista coreana Park Jiha esprime con questo lavoro (uscito per Glitterbeat Records) una proposta musicale strumentale davvero particolare, come particolari sono i quattro strumenti da lei utilizzati per produrre diafane e rarefatte atmosfere sonore.

Una varietà di oboe, uno strano organo a fiato (presente anche sulla cover dell'album), un dulcimer a percussione ed un glockenspiel...(!)

L'ispirazione, come da lei spiegato, trae origine dalla necessità di descrivere i diversi stati meditativi indotti dalla permanenza in una stanza dove a tratti fluisce luce dall'esterno tramite il soffitto.

Ciò provoca una improvvisa alternanza di colori ed emozioni che Jiha intende cogliere, catturare e descrivere... Si percepisce una nota improvvisativa nella sua musica che si potrebbe accostare al minimalismo piuttosto che all'ambient tonale, qua e là emergono riferimenti alla musica tradizionale orientale (coreana).

Sapiente è l'uso delle pause e delle note ripetute; ciò suggerisce la ricorrente riflessione che può nascere in ogni ascoltatore con i contenuti personali vissuti, sebbene induca talvolta un che di ipnotico... ci si può anche rilassare ponendosi nella giusta lunghezza d'onda.

Sottofondo adatto per sedute di yoga, scene di film o documentari, necessariamente con lento fluttuare del tempo... Significativi i brani 5 ''The way of spiritual breath'' (il più fruibile a mio parere) e 6 ''Restlessly towards''... gradevoli entrambi per la presenza del dulcimer che conferisce un suono meno di nicchia rispetto a tutti gli altri... Voto 6 e 1/2. (Roberto Celi)