recensioni dischi
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THE INTERNATIONAL NOTHING  "Just none of these things"
   (2022 )

Per raccontarvi il disco del duo The International Nothing, uscito per la Ftarri Records, si può giocare col titolo: “Just none of these things”, “nessuna di queste cose”, che è un'unica performance di 42 minuti. Cosa stiamo ascoltando?

Sembrano dei suoni prolungati di organo a canne. A volte pare drone music, elettronica ambientale. Dei surreali sibili penetranti, a volte intriganti come effetti di fantascienza, a volte fastidiosi come acufeni. A volte rilassanti oscillazioni binaurali. A volte sentiamo solo aria, come vapori profumati che escono da tubi in una sauna termale. O cos'è? Ah, ecco: sono le valvole della caldaia del vicino. Ma che sei grullo? Che caldaia c'ha il tuo vicino? Icché l'è allora? Un ti saprei dire se mi garba oppure no. Ma non è questo il punto.

L'approccio è chiaramente sperimentale, nel senso che proprio il duo, lungo questi 42 minuti, altro non fa che sperimentare un susseguirsi di effetti, che simulano un qualcosa che resta volutamente amorfo, non si struttura mai. Ciò che sorprende non è l'esito, perché esistono già tanti musicisti elettroacustici, ed elettronici, che fanno questo, spippolando le manopole di Moog, computer e forni a microonde. Quel che sorprende sono gli strumenti utilizzati, per ottenere questi suoni misteriosi. E chell'è allora? Una pianola Bontempi attaccata alle pinze della batteria dell'auto? Un frattale trasposto in suoni da Brian Eno? Un'installazione da museo, con gli schermi a led che emettono sfrigolii vari? Just none of these things: sono solo due clarinetti! (Gilberto Ongaro)