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ARSEN PALESTINI  "Finding a new job"
   (2022 )

Rapper e professore di matematica, Arsen Palestini è fatto di queste due identità agli antipodi. Fondatore del collettivo Menti Criminali, attivo dagli anni '90, presenta il suo nuovo album “Finding a new job”, uscito per la Amusin' Projects Records, ed ospita diversi artisti facenti parte della crew.

Si tratta di un disco pensato per l'ascolto in cuffia (o su impianto hi-fi di quelli belli pompati). Ascoltando le canzoni al pc, pensavo ci fosse qualche problema di master o cose simili, perché i suoni sembravano mixati un po' a caso. Poi invece ho messo le cuffie... e mi son pettinato. Bass drops, beat spaccatimpani e tutto il necessario per scuotere la testa. Si riconoscono comunque i suoni dell'intramontabile 808, oltre ai bassi synth e ad un pianoforte di tastiera utilizzato in maniera piuttosto strana. La traccia strumentale “Summertime and the living is creepy” è realizzata con un AKAI MPK Mini Play, che non è il nome di una mitragliatrice, ma di una tastiera midi controller.

Il rap di Palestini, più che parlato secco, poggia spesso su una nota monocorda, e si alterna tra italiano ed inglese. E verte su alcuni temi attuali, come “Cryptolove”, che associa i sentimenti a questa strana cosa chiamata bitcoin: “Love is a cryptocurrency”. Questo brano è il più difficile da capire, perché si è cercato di jazzare il beat; ma, più che swingare, sembra che i vari elementi (snare, kick, pianoforte, suono di fisarmonica) vadano proprio fuori tempo, più che in poliritmie. A fine album, si può ascoltare la versione strumentale, per capirci di più.

Forse è un effetto voluto, dato che è evidente la volontà in “July was super hot”, dove la traccia di pianoforte è tranciata con la mannaia, e si sente uno strano fruscio di fondo. Altri brani di attualità stringente sono “Passive income”, sul desiderio di vivere delle monetizzazioni ottenute da YouTube, Spotify eccetera, e “Kilos of Ego”, con Fidel Kato, dove si racconta: “Everybody is a star”, appunto solo sui social network. Prima o poi usciremo da questa dipendenza collettiva, data dall'adrenalina scatenata dai like. Ci sono tracce un po' “nostalgiche” per una certa generazione, come “Mare buio”, che presenta i suoni synth anni '80, e “Video game player” che riporta i suoni di Super Mario ed altri videogiochi leggendari. Ma, nel primo di questi due brani, c'è un significativo verso, per chi pensa che l'autunno (della vita) spenga l'entusiasmo. Tutt'altro: “L'estate è uno stato dell'anima, come l'amore”. Chi riesce a raggiungere questa consapevolezza spirituale, è giovane anche a 100 anni!

Ma il disco si apre con “Arte da dare a te”, dove Arsen duetta con Mimma Pisto. E' una sorta di dichiarazione d'intenti: Arsen afferma che tutto ciò che stiamo ascoltando, è fatto appunto per noi ascoltatori. Ed emerge la principale preoccupazione dell'artista: “Ogni canzone è una storia da ascoltare anche se stona”. La dimensione sociale (sociale, non social) è quella che più interessa Palestini. Sono cose che già sappiamo, però dopo i vari lockdown, è bello che qualcuno ricordi quest'importante emergenza esistenziale. Uscire per trovarsi in un posto, che ti faccia sentire comunità, è un valore fondamentale. Non si tratta solo di divertimento: l'importanza dell'aggregazione, dello scambio di esperienze di vita, è prerogativa delle Menti Criminali, come di ogni collettivo che si voglia chiamare tale. E, per quanto ci piacciano i vari Zoom, Skype e Teams per fare le conferenze con persone da tutto il mondo, niente può sostituire il trovarsi dal vivo, offline, e vivere un qui e ora collettivo. (Gilberto Ongaro)