recensioni dischi
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ROBERT TAKAHASHI CROUCH  "Jubilee"
   (2022 )

Robert Takahashi Crouch è un artista californiano, le cui produzioni esplorano il legame fra musica, performance e tecnologia.

Molto attivo nel campo della musica contemporanea sperimentale, dell’elettronica e dell’arte sonora concettuale, l’artista di stanza a Los Angeles è tornato nell’ultimo scorcio di 2021 con “Jubilee” (uscito per Room40 Records), un lavoro di tre brani (due dei quali divisi in diverse parti, in forma digitale) che intende porre l’ascoltatore al centro del discorso, per fornire uno spazio virtuale di meditazione, ottenuto tramite lunghi bordoni a bassa frequenza.

Takahashi Crouch ha raccontato di aver concepito “A Ritual”, “I’ve Been a Part of Evil Doing” e “Reconciliation” pensando alla posizione contraddittoria che occupa nella società: quella del privilegio maschile e bianco, ma anche quella di chi è ai margini per la propria etnia e per il proprio orientamento sessuale.

“A Ritual” si schiude su suoni discretamente luminosi e rarefatti, per poi incupirsi e farsi lentamente più pesante, seppur con qualche lieve e sporadica apertura, specialmente dopo una fase centrale ruvida e claustrofobica. Gli ultimi minuti sembrano voler riassumere il discorso, con un sottotesto rassicurante a suoni inquieti. Decisamente più morbida e stratificata è la successiva “I’ve Been a Part of Evil Doing”, mentre la conclusiva “Reconciliation” attraversa una fase elettr(on)ica molto densa e un finale dal sapore cinematografico.

Robert Takahashi Crouch si conferma artista ispirato con un altro lavoro di qualità sospeso fra sperimentazione e ambient. (Piergiuseppe Lippolis)