recensioni dischi
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MASSIMILIANO CIGNITTI  "Buio in sala"
   (2022 )

Massimilano Cignitti è un bassista romano, protagonista di un’intensa attività live con formazioni di diversi generi ed estrazioni musicali e da poco tornato con un nuovo album, intitolato “Buio in sala”, realizzato in compagnia di Mauro Scardini (piano e tastiere, ma anche autore dell’ultima “Sentimento del tempo”), Giancarlo Ciminelli (tromba e filicorno), Marco Guidolotti (sax e flauto) e Marco Rovinelli (batteria) e con la partecipazione di Nguyên Lê.

Il disco, che vede altre ospitate illustri come quelle di Grégoire Maret, armonicista svizzero, Edmar Castaneda, arpista colombiano, e Mark Colenburg, batterista statunitense, regala dieci composizioni originali, pensate come potenziali colonne sonore dedicate ad alcuni personaggi della storia del cinema e dagli stessi anche ispirate, ma anche un brano di Nino Rota, ovvero “O Venezia, Venegia, Venusia”, dal film “Il Casanova di Federico Fellini” , stipato in apertura, e uno di Bela Bartok (“Theme from 2nd Movement of Music for Strings, Percussion and Celesta”).

C’è tanta qualità nelle composizioni e nelle atmosfere di “Buio in sala”: dal cinema visionario di Gian Maria Volonté ed Elio Petri agli anni Sessanta (la titletrack, con Valentina Petrossi alla voce) e Settanta (“Shaft Is Back”), passando per la dedica ad Ennio Morricone (“Ennio’s Dream”) e quella a Glauber Rocha (“Choro per Glauber”).

Non soltanto chicche per musicofili: l’ultima fatica discografica di Massimiliano Cignitti è un autentico viaggio nel mondo del cinema, un disco piacevole e affascinante per tutta la sua durata. (Piergiuseppe Lippolis)