recensioni dischi
   torna all'elenco


ZARMOI  "Still"
   (2022 )

Una chitarra a dieci corde, la Pedal Steel, capace di sonorità di ispirazione onirica, quasi metafisica.

Francesco Bottazzi, in arte Zarmoi, artista ferrarese di grandissima levatura compositiva, è proiettato, in questo album dove tutto è un unico denominatore comune: l'Emozione.

Come in un film, Zarmoi le esprime in una piccola sfida che oltre a vederlo protagonista, lo apprezza anche in veste di regista: sono emozioni che il musicista coglie attraverso il vivere quotidiano, il suo soppesarlo, l'analisi introspettiva, e ci si avvale di un mix che sa di futuristico, l'ambient alternative - definizione dello stesso compositore - in cui questo particolare strumento dipinge e plasma proiettando l'ascoltatore in un mondo onirico a volte anche irreale.

Ma ''Still'', in inglese "Ancora", è un disco dove traspare la componente sperimental rock, una eterogeneità di vedute capace di generare l'ambientazione onirica, il caos e l'armonia completamente libera da vincolo.

La quotidianità del resto non la si coglie se non con un trascrivere emozioni saltando dentro le stesse: l'album di esordio di Zarmoi è così permeato di una drammaticità che è espressione di ogni sensazione vissuta in presa diretta ed in prima persona e trascritta da questo particolarissimo strumento, suonato da seduti e provvisto di una speciale pedaliera in grado di modulare, accarezzare ed anche esclamare in musica: brani quali ''Prisma'' o ''Cianotico'', ispirati alla pandemia l'uno ed alla guerra in Ucraina l'altro avvertono di una sensibilità non comune che in ognuno dei motivi che compongono questo disco emozionale è parte integrante dell'ascolto. Ottimo esordio davvero. (Leo Cotugno)