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LAURA B  "La ragazza di nessuno"
   (2022 )

Breve ma intenso, “La ragazza di nessuno” è l'esordio di Laura B. Autoprodotto, “La ragazza di nessuno” racconta storie di donne; la voce ha una personalità sua, che quando è calma si avvicina a quella di Noemi. Ma quando s'incazza, oh, abbiamo la nuova Bertè!

Le sei canzoni sono stilisticamente variegate. “Risiko” apre il disco con un pop elettronico contemporaneo. Qui si evidenzia lo scontro con le generazioni precedenti, che portavano valori (e anche disvalori eh, diciamolo) incompatibili col vivere attuale. Laura con dolcezza canta tutto questo: “Chi non risica non rosica, vecchio detto di mio papà. Ha ragione, ma la verità è difficile accettarla; e vedo dalla finestra persone che corrono la mattina, che corrono la sera, senza esitazione. Ma come fanno a sapere qual è la strada giusta? Ma come fanno ad essere così fermi e coraggiosi? O hanno soltanto bisogno di perder tempo e di non fermarsi a pensare troppo? Come si fa a credere, se io già non credo più?”.

Dopo il pop, si passa ad un certo groove funky (con un super basso) per “Il giorno triste del tuo compleanno”, con tanto di chitarra wah wah. Si cantano i reali pensieri che si fanno, raggiunto un traguardo d'età per cui magari esternamente si festeggia. Tra festoni e palloncini, il cervello parte: “Cosa sarà di me, cosa farò di te? Apro le braccia verso la libertà, ed un pugno di vento indicherà la mia strada. Dove sarai domani? Cosa farò di me?”. Dal funky ci si sposta nel soul (abbastanza affine al genere di prima), con la titletrack “La ragazza di nessuno”. Le strofe descrivono una storia d'amore in pratica perfetta, la protagonista si stupisce di quanta complicità ci sia tra i due. Nonostante questo, il ritornello ribadisce: “Io non sono la ragazza di nessuno, ho il mio nome e lo preferisco, io ti amo e di questo stai sicuro, ma ho ma un passato e lo gradisco”. Dovrebbe girare in radio questa canzone, in heavy rotation, come quei tormentoni che dopo detesti perché li senti troppo. Non tanto per sciuparla, ma perché sarebbe bello che finalmente questo concetto diventasse un pensiero di massa, imparando finalmente a distinguere i sentimenti dal possesso.

E invece, abbiamo ancora bisogno di ascoltare canzoni (di nuovo pop) come “Elisa”, una donna che nonostante abbia il marito violento, continua a convincersi che questo sia parte dell'amore. E va a sposarsi, consapevole di sposare il proprio aguzzino, “perdonando di tutto per esser fedele, intrappolata come una mosca nel miele. Dentro le pareti di questa cattedrale, Elisa era mai ferma, non può più respirare, e cadono dal cielo petali di rose, il fiore preferito dalle spose”. E con “Cristina”, finalmente parte la chitarra elettrica e Laura B tira fuori la grinta: “Cristina che corre alla stazione, gli occhi la fissano con ossessione, è troppo bella non deve scappare, lei è l'orgoglio di sua madre e suo padre. Fermata dal branco ancora una volta, nessuno che ferma, nessuno racconta (…) Non voglion vedere Cristina che piange, non è carino lei è troppo dolce, deve sempre ridere o almeno far finta, così la gente può starsene zitta!”. E chi è che paga? Lei: “Non può essere quella di prima, un po' più dura, un po' meno carina. Quel paesino che vuole dormire dimentica in fretta quel mese d'aprile”. Beh, anche questa deve andare in radio, per i suddetti motivi. Ma anche perché è una bomba!

E dopo il pop, il funky, il soul e il rock, cosa manca? La fisarmonica e la chitarra acustica di “Norma”, per raccontare un rapporto nonna–nipote: “Mi hai raccontato tante storie su come si stava peggio ma a volte meglio, l'hai vissuta la storia e non sempre la sua parte più bella. Non c'erano solo amici nel quartiere, c'era da stare attenti a come si parlava, e lavorare a muso duro senza sentire la fatica”. Eh-ehm, questo mi sembra ancora attuale, in verità. Ma il racconto è storicamente riconoscibile: “E come ti arrabbiavi a vedere una camicia nera, dicevi non si poteva mettere a casa di papà, lui era forte, non smetteva di parlare, l'hanno preso a botte ma ha continuato a lottare”.

Auguro una bella carriera a Laura B! (Gilberto Ongaro)