recensioni dischi
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A.G. PROJECT  "We're all disturbed!"
   (2007 )

Per interpretare “We’re all disturbed!” ci sono due possibilità. Numero uno: una collezione di esperimenti e manipolazioni elettroniche di qualche strano album di un qualche strano autore famoso il quale, annoiato dalla routine della sua usuale band, si stacca e affronta i demoni della sua mente attraverso questi nuovi percorsi musicali. Numero due: una raccolta minimalista di electro-acoustic songs in puro stile ambient, sublimi e paranoiche per un trip idealmente raggiunto, solo con un laptop ed alcuni piccoli accorgimenti che A.G. ha confezionato, nei momenti di gioia e sconforto. Questo è quanto emerge. La seconda possibilità è la mia preferita. Perché “We’re all disturbed!” è un album sontuoso, strapieno di differenti paesaggi sonori disegnati anche dalla voce di Balmar e di contaminazioni tra extratemporali molecole di ultra-suoni (nel senso positivo) e irrequietezza mondana. Ormai lo sanno tutti che elettronica e rock sono la stessa cosa: musica. Anche lo stile trasmette perle artistiche di questa qualità. Anche la paranoia ha i suoi vantaggi e cede, a volte, in modo spontaneo ai brani più malinconici. Perché, alla fine, tutti vorrebbero avere fatto un album come questo. A.G.? Disturbaci quando vuoi…. (Matteo Preabianca)