recensioni dischi
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MED.USE  "Weekend"
   (2022 )

Chi scrive di musica, non aspetta altro che la scena apporti, ogni tanto, guizzi sorprendenti, non tanto per la formula in sé ma che almeno la proposta sia oggettivamente inebriante, coinvolgente, persuasiva.

Lo stilismo dei Med.Use rispecchia una bella scossa concettuale che si rivela, oltre nelle lodevoli partiture, anche nei profondi temi esistenziali, che anelano il ritorno alla piena libertà, scippata per un biennio da un contesto imprevedibile e micidiale (pandemia e lockdown).

Ecco, quindi, che il Trio sardo non esita a rilanciarne il sacrosanto diritto con il penta-e.p. “Weekend”, dalla solennità chiara e lapalissiana, senza sotterfugi ma espresso obliando timori, indugi, remore e condizionamenti di qualsiasi natura.

Strutturato sul basso pulsante di Andrea Di Dedda, l’opener “Nessuna novità” racchiude tutta la nevrosi di un biennio gettato alle ortiche, che non ha fatto altro che accentuare il vacuo clima di un’epoca nichilista, vanitosa ed individualista in un’esistenza precaria e poco logica, mentre “Deadline” è un bignamino di altalene emozionali di vita, condotta con inevitabili alti e bassi e la voglia di rimandare scadenze ed imposizioni alienanti: qui l’aspetto esecutivo riproduce fedelmente il mood concettuale, con un incedere ombroso ed incalzante, similarmente a “Weekend” ma con ingredienti più decisionisti ed un’invettiva moderata ma allarmistica, per una quotidianità consegnata all’efferata digitalizzazione.

Invece, l’amore tossico e l’assurdità di portare avanti storie già predestinate al naufragio è il fil-rouge di “Slave to love”, che viaggia con marcia serrata ma non maniacale, tra giochi di chitarra e batteria dispotica. Per allentare la tensione, “Nausicaa” lancia i titoli di coda in soffice atmosfera e qui il tentennamento per una storia lambita e mai concretizzata si trasforma in quadretto nostalgico, ponderativo e finemente etereo-jazzy.

In sostanza, i Med.Ude con “Weekend” portano refoli di brezza innovativa, con un lavoro solido, compatto ed altisonante che lascia la voglia di ascoltarne di più. Quindi, organizzo un immediato flash-mob per richiedere urgentemente l’uscita dell’album: accorrete in massa! (Max Casali)