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BEATRICE CAMPISI  "Ombre"
   (2022 )

Con l'album di esordio, "Il gusto dell'ingiusto", aveva fatto conoscere una personalità votata alla ricerca, al confronto, e molto legata anche ai ricordi del passato. Il nuovo lavoro di Beatrice Campisi, bravissima cantautrice siciliana, dal titolo "Ombre", muove invece ad una visione marcatamente più introspettiva, fatta di visioni che si agganciano a momenti di vita che, come la stessa artista ha ribadito direttamente, "hanno segnato dentro e fuori la mia persona".

La Campisi, con questo album, entra in un profondo cambiamento avvenuto nel pieno di una esperienza lavorativa all'interno di una casa circondariale: ''una mutazione per cui ho voluto proiettare quanto mi è successo introspettivamente ed in parallelo con le storie di migrazione che mi venivano raccontate dagli alunni della scuola dove insegno, a Pavia". Un lavoro, ''Ombre'', strutturato su più livelli e preceduto da uno dei brani più personali dell'artista di Avola: ''Cambiamenti'', infatti, era arrivato in pieno periodo di lockdown, diventando il punto di partenza per questo disco. "Avevo l'esigenza di comunicare questa svolta vitale che stava capitando nella mia esistenza, ora è uscita in forma più arrangiata e coreografica con il video interpretato dal ballerino Cristian Faggetti. Nel disco è stata mantenuta una versione acustica, più breve che non "Il gusto dell'ingiusto", pubblicato cinque anni fa, ma molto più mirato a concretizzare precisi momenti della mia vita".

Introspezione in tutti i sentimenti che accompagnano la vita medesima, il brano ''Ombre'', che dà il titolo all'album, è una storia di un rapporto non troppo idilliaco tra due persone che litigando, proiettano appunto le loro ombre sull'asfalto. Ombre fuggenti, fingenti o forse troppo sincere. ''L'altra lei'', composizione acustica chitarra e voce, canta il male di vivere, le ansie dell'anno di fermo e i dubbi delle ripartenze, le smanie e le personalità in conflitto.

Ponte di collegamento tra il precedente disco e questo è il dialetto siciliano, da ''Luna Lunedda'' a ''Cummaredda'' si entra nelle radici della filastrocca popolare, che contraddistingue pure ''Ventu''. Questa poesia originaria del diciottesimo secolo narra delle bambine che tengono a battesimo le bambole delle loro amiche del cuore diventando loro stesse amiche per l'eternità. Dalla filastrocca, che si accompagna al basso e cori di Elisabetta Campisi e alle tastiere di Riccardo Maccabruni, nasce il testo, tutto opera di Beatrice, mentre il ritornello e lo special sono tratte dalla popolare lirica. "Ed è questo quanto amo di più, vedere i bambini che cantano ''Cummaredda'' e ''Luna Lunedda'', e capire che le tradizioni non si perdono".

''Ventu'' è invece un brano istintivo, anche questo completamente in dialetto, nato per ispirazione scaturita in un pomeriggio di campagna all'ombra di un grande ulivo secolare, "ombra radiosa al mondo". Il tema della emarginazione nel carcere non deve essere fonte di diseguaglianze ma ''qualcosa che deve essere di aiuto per qualcun altro". Ottimo folk movimentato con un crescendo che culmina in un urlo liberatorio, questo di ''Gondole di carta'': dove la Campisi riflette la mutata personalità anche per dipingere la fragilità dell'animo umano. Il nuovo album si conclude con ''Angelo Verde'', una canzone dall'impronta più rock dedicata al caos cittadino che modella tanti piccoli demoni, o angeli verdi, spiriti malevoli della nostra mente. La confusione, in una visione molto psichedelica e personificata, della lotta tra animo benevolo e risvolto noir di ognuno di noi.

Si è già detto, questo ''Ombre'' non fa che confermare il grande talento di questa cantante: la produzione di Alosi ha trasformato alcune canzoni - ''Ombre'' su tutte - in una veste internazionale ricca di elettronica. Un disco folk di un sound rinnovato miscelando l'acustica ad una sonorità dilatata e con un uso persuasivo di tastiere, organo e batteria (il nuovo ingresso a firma Andrea Pisati), il lavoro infaticabile di Riccardo Maccabruni e le nuove linee di basso molto melodico di Elisabetta Campisi incrociate alla sempre preziosissima chitarra di Beatrice. Complimenti vivissimi. (Leo Cotugno)