recensioni dischi
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DAVID BENNET & VILHELM BROMANDER  "Within reach of eventuality"
   (2022 )

“Within Reach of Eventuality” è l’album di debutto (uscito per Thanatosis Records) del duo svedese formato da David Bennet, sassofonista contralto, e Vilhelm Bromander, contrabbassista.

Partendo da composizioni semi-aperte realizzate da Bennet, il duo ha cominciato a esplorare trame complesse, sonorità dissonanti, costruzioni microtonali e pause rincorrendo anche il proprio gusto per l’improvvisazione.

Il disco si suddivide in quattro capitoli, che prendono semplicemente il nome di “Part I”, “II”, “III” e “IV”, per una durata complessiva di cinquanta minuti. Ad aprire ci sono stridori profondi e silenzi, alternati con precisione quasi geometrica, che sembrano anticipare un passaggio di assestamento, frustrata nel finale da nuove increspature e da una fase finale di scioglimento.

In “Part II”, invece, il dialogo fra i due strumenti si fa più dolce: i percorsi sono più lineari, il flusso è unico, l’effetto rassicurante rispetto alla tensione del brano precedente. “Part III”, il capitolo più breve del lotto, si apre evocando atmosfere da cinematografia surrealista, e scivola distorto fino a incupirsi, poco oltre la metà, lasciando spazio a qualche minuto di suoni delicati e impalpabili. La chiusura è invece affidata a un brano di sedici minuti, strutturalmente simile a “Part I”, ma dal grado di complessità maggiore in virtù di una maggiore ricerca dei suoni.

“Within Reach of Eventuality” è un lavoro estremamente complesso, in cui l’ascoltatore entra in un ambiente dove la melodia cede il passo a un’investigazione sulla fisica del suono: un disco in cui perdersi, con tutti i rischi del caso, e per questo destinato a pochissimi. (Piergiuseppe Lippolis)