recensioni dischi
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ANNA SOARES  "Sacred erotic"
   (2022 )

Dopo vari singoli, esce per la Lost Generation Records “Sacred Erotic”, album d'esordio di Anna Soares, che tramite sonorità avvolgenti che recuperano dalla trip hop, e più in generale dall'elettronica anni '90, ci porta nel suo universo BDSM. L'atmosfera è scura, ricca di bassi a volte pulsanti e morbidi, a volte appuntiti e taglienti, e atmosfere claustrofobiche. Ci sono tutti gli elementi sonori per portarci in quella dimensione mentale, che porta alla sottomissione sessuale, con un senso di inesorabilità, di non poter scappare dal controllo... e dal piacere.

Simpatico il fatto di “erotizzare” anche termini che in realtà descrivono il genere musicale, come in “Obsession/Connection”: “Senses flow downtempo”. Infatti, spesso i beat sono downtempo, tempi moderati o andanti, per lasciarsi immergere nei suoni cupi. Per chi ama i giochi di ruolo, ci sono tutte le espressioni chiave nei testi, che accendono l'immaginario erotico, tra dominazione psicologica e un accenno allo shibari; qui ne sono riportate alcune, prese dalle varie canzoni: “Why do I feel so cold? Why do I feel so small? Why do I feel so wrong?”, “And your eyes are undressing me”, “Secretly sniffing your nape, you order to give you my wrist, ropes feel so tight on my skin, your hands crashing me, pure heaven (…) touch my pain, clean my soul”, “Smears in my mind, softness in pain”, “You fuck my brain”, “Feel everything on the skin, my spell alights”.

In “Heartbeat”, tra i beat elettronici, spicca un'inquietante scarica elettrica, mentre “Witch lust” inizia con la voce di Anna che intona dei vocalizzi che richiamano alla mente il mondo wicca e neopagano. Dopodiché, recita in inglese e in francese. Interessante che in “Unconscious”, una voce all'inizio, ci ricordi in italiano: “Nella tua vita hai vissuto un periodo in cui non sapevi di esistere”. E proprio in questo brano, con questo argomento, Soares decide di inserire dei sospiri che gradualmente si trasformano in un orgasmo. Chiaro il messaggio kinky: il massimo del godimento arriva proprio nella perdita di coscienza, nel sentirsi proprietà del/la proprio/a partner, di abbandonarsi totalmente alle sue volontà, con fiducia incondizionata.

Questa musica è comunque fruibile anche da chi non è interessato a questo tipo di giochi, ma vuole comunque creare un'atmosfera sensuale. E il sound, un po' garage e un po' trip hop alla Portishead, aiuta molto. (Gilberto Ongaro)