recensioni dischi
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SIRJOE POLITO  "My friend Ry"
   (2022 )

SirJoe Polito è il nome d’arte di Sergio Polito, da più di trent’anni voce e chitarra dei B-Woops, storica formazione blues veneziana con due dischi all’attivo.

Da pochissimo, l’artista ha deciso di cimentarsi in un’opera ambiziosa, anche ispirato nella scelta dall’amicizia con lo scrittore e giornalista Aldo Pedron: un omaggio sentito all’eterno chitarrista e compositore Ry Cooder.

Per l’occasione, SirJoe Polito ha collaborato con un gran numero di musicisti, tra cui anche tre ospiti stranieri: Paul Millins, Butch Coulter e Jeff Pevar. L’idea era quella di ripercorrere un po’ del repertorio di Ry Cooder in un’opera, non a caso, chiamata “My Friend Ry”: aperto dal rock’n’roll di “Crazy ‘Bout an Automobile” e chiuso da un classico come “Goodnight Irene”, il disco comprende un totale di dodici brani che vengono in parte rivisitati, evitando sia il rischio di una riproposizione pedissequa, sia quello di stravolgerli, un’operazione a cui il nostro non era interessato.

“My Friend Ry” corre fra i profumi swing di “Ditty Wah Ditty” e le blueseggianti “Jesus on the Mainline” e “13 Question Method”, passando per i gioielli “How Can a Poor Man Stand Such Times and Live?” e “Go Home Girl”, tra gli episodi meglio riusciti di questo lavoro, al pari di “The Dark End of the Street”, impreziosito da Graziano Guerriero dei Pitura Freska.

Per chiunque conosca la produzione del gigante americano, “My Friend Ry” è un’operazione godibile e che verrà facilmente apprezzata. (Piergiuseppe Lippolis)