recensioni dischi
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COTOBA  "4pricøt"
   (2022 )

Interprete di un delizioso psych-pop leggero tra i DIIV di “Is the is are” e i Pains Of Being Pure At Heart, il quartetto sudcoreano Cotoba esordisce sulla lunga distanza con le undici tracce di “4pricøt”, brillante autoproduzione che raccoglie undici brani, di cui tre inediti e otto già pubblicati negli scorsi anni.

Nati sul finire del 2018, sono formati da Dafne (chitarra), SEI (basso), Minsuh (batteria) e DyoN Joo (voce e chitarra), quest’ultima voce angelica e sensuale al servizio di trame elaborate, impreziosite da armonie avvolgenti, sempre garbate e carezzevoli.

Pubblicato tra Corea del Sud e Giappone tra aprile e maggio 2022, l’album vede ora la luce sul mercato europeo, forte di sonorità che strizzano l’occhio ad un indie raffinato con frequenti correzioni math (“Kyrie”, “Things we looking for”, “Warm salad”); degli undici brani, due sono strumentali, tre cantati in inglese, sei in coreano, idioma di sorprendente e gradevole musicalità che perfettamente si integra nel morbido assetto generale.

Ricco di melodie tracciate dalle chitarre in un perfetto connubio di grazia e melanconia, l’album veleggia soave in punta di accordi, privo di strappi o forzature, sospinto da una provvida naturalezza e da tessiture memori di echi shoegaze, dream-pop, emocore; emblematiche le celestiali variazioni vocali di “Melon”, appena scossa da improvvise accelerazioni e da un mood che la colloca in zona Sunny Day Real Estate, le fluttuanti contorsioni à la Warpaint di “Frittata”, le suadenti accordature aperte che cullano le timide scosse di “Love&Art”, la trasognata chiusura in crescendo di “Rescape”.

Lavoro elegante, disinvolto, rifinito con gusto e misura, attraversato da una fantasiosa verve che lascia presagire sviluppi futuri più che interessanti. (Manuel Maverna)