recensioni dischi
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FEIB  "Cherosene"
   (2022 )

Milano, urban, vibrazioni. Il producer torinese Feib pubblica l'EP “Cherosene”, composto da 5 pezzi e per i quali ci sono 4 collaborazioni: Brattini in “Sbagliando tutto” e “Di solito mi va”, Dudu Lame in “Milano Cherosene”, Irol in “Good vibes” e KD-One in “Prima o poi”. I racconti dei testi sono quelli tipici recenti, nell'ambito rap e trap: voglia di scappare, canne stanche, sesso stanco, noia stanca. E un po' di espressioni edgy per fare brutto, come in “Sbagliando tutto”: “Ammazzerei un parente per del sashimi (…) voglio morire come sono nato, dentro una f..a”. O in “Di solito mi va”: “Morti dalla noia, oggi come a scuola, ce ne andiamo al mare per due mesi, oh yeah (...) siamo tipo in gita, gli spacchiamo l'hotel”.

Ma non è tutto così: c'è lo sfondo della metropoli meneghina, che si collega a Chicago e in generale al fascino/repulsione per le grandi città statunitensi. In “Milano cherosene”: “Tutto cambia ma io resto uguale, e non importa quanto viva bene, e questa merda è come cherosene”. La musica che sta andando è un rifugio: “Basta premere play per far viaggiare la mente, heh”. Lo stile del flow non è il classico rap coi super bassi synth pompati. Il basso è reale, suonato dal bassista Luca Romeo. E' un tipo di formazione che ha preso piede ultimamente: consolle + bassista dal vivo; lo sta proponendo anche Hot Ice, ad esempio.

Inoltre, sono presenti armonie rilassanti (settime maggiori a gogò), perché c'è un'influenza soultronica, che rende il clima meno nichilista, nonostante il nostro caro autotune; è una spruzzata rosa fluo sopra il beat, che nel filone a volte dà anche esiti interessanti, come nel caso di Trizio. Un po' di positività è concessa anche dal brano al centro dell'EP, “Good vibes”, dal gancio (hook) efficace, resta in testa: “Ci sono giorni in cui mi piglia bene, piglia bene, questa musica mi piglia bene, piglia bene, good vibes”.

Feib ha tutti gli elementi per farsi notare nell'ambiente, la musica prodotta è ricercata, evita le ovvietà. Vediamo se anche la scrittura dei testi andrà oltre i cliché. (Gilberto Ongaro)