recensioni dischi
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FRANK ZAPPA & THE MOTHERS OF INVENTION  "One size fits all"
   (1975 )

Ecco uno dei tanti capolavori del genio musical-sinfonico-teatrale di Frank Zappa, compositore a tutti gli effetti (chi lo mette in dubbio?), protagonista della seconda metà del secolo scorso. 'One size fits all' è sicuramente l’album più amato dall’insieme degli ascoltatori della sua opera musicale ed è apprezzato anche da chi odia questa miscela globale di sounds, che va dal rock’n’roll al blues e dalle sinfonie di Varèse o Stravinskij alla musica elettronica. Frank Zappa si ripresenta alla scena con i 'Mothers of Invention', il gruppo con cui esordì nove anni prima nel panorama musicale e sforna brani piacevoli all’orecchio dell’ascoltatore rock medio, misti ai suoi soliti colpi di testa che ogni tanto fanno incursione su una musicalità classica. 'Sofa no. 1' e 'Sofa no. 2' sono splendidi esempi di musica rock trasformata in opera classica: il testo cantato in tedesco e la prorompenza corale del no. 2, insieme al tempo in 3/4 di entrambi lasciano indiscutibilmente un solco nell’opera di Zappa e forse di tutti gli anni ’70. 'Inca Roads', pezzo d’inizio dell’LP, introduce già dalle prime battute, tramite un’abusata marimba e un sintetizzatore “spaziale”, le variegate atmosfere che attraverserà tutto il lavoro: è a dir poco onirico, l’assolo di chitarra sul finale del medesimo brano, un’idea, tra l’altro, partorita non in studio, ma da un concerto live del nostro. Dopo un finale stranissimo ecco 'Can’t afford no shoes', un bel rock’n’roll; e poi l’inizio di 'San Ber’dino', quasi un concerto per sole armoniche a bocca. Infine 'Andy', che spazia dal progressive ad un hard-rock trascinato, e la bellissima 'Florentine Pogen', ricca di teatralità e di armonizzazioni innovative. (Antonio Occhiodoro)