recensioni dischi
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AL-QASAR  "Who are we?"
   (2022 )

Ritmi incessanti e carica rock, un mix energetico di groove arabi, psichedelia e musica nordafricana: il disco di debutto degli Al-Quasar (il gruppo d'oltralpe nato a Barbès, composto da membri provenienti da 3 continenti, è composto da Thomas Attar Bellier - electric saz, guitars, keys -, Jaouad EI Garouge - vocals, awtar, karkabou, tbila, bendir, claves, caxixi, cowbell -, Guillaume Théodeh - bass, sub bass -, Nicolas Derolin - darbuka, daf, bongos, bendir, shakers, saget -, Paul Void - drums -; tra i membri esterni, in alcune delle tracce, Lee Ranaldo dei Sonic Youth e Jello Biafra dei Dead Kennedys) può nei cinefili richiamare alla mente quel bel film degli anni Novanta, "L'odio" (La Haine), scritto e diretto da Mathieu Kassovitz e premiato al Festival di Cannes per la miglior regia.

Musica immaginifica, rock e psichedelia a servizio della volontà di affermarsi dal punto di vista sociale, in quest'album (uscito per Glitterbeat Records), che contiene otto tracce per un totale complessivo di ascolto musicale pari a oltre quaranta minuti, che vi faranno sentire la sabbia del deserto sotto i piedi e i miasmi e le voci concitate delle più profonde "banlieu" parigine.

Il titolo interrogativo dell'album, peraltro, sembra riguardare una ricerca di identità, che immaginiamo rimanga spesso irrisolta, che coinvolge molti tra gli abitanti immigrati di origine araba che abitano le turbolente periferie della capitale francese. Soprattutto, gli otto brani di "Who are we?" sembrano esprimere, in un mondo non da oggi diventato globale e in tempi di multiculturalismo, un desiderio di affermazione che è sempre più difficile da ignorare, la necessità, da parte delle più trascurate frange della popolazione francese immigrata, di condividere aspetti della propria specificità culturale. (Giovanni Graziano Manca)