recensioni dischi
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FRANCO CHIRIVI'  "Meandri"
   (2022 )

Eccoci, dopo settimane di note intricate, suoni ruggenti e urlanti chitarre, torniamo a fare pace con le orecchie e l’anima. Non che i dischi precedenti non mi siano piaciuti, ma nelle mie corde uditive questo ''Meandri'' di Chirivi’ suona meglio e più facile di altri dischi ultimamente ascoltati assieme agli amici di Music Map.

Prendetevi un buon vino da meditazione, Amarone, Barolo Chinato o un passito se amate i sapori dolci, e una buona poltrona, di quelle magari che si inclinano un pochino, ma non troppo tanto da permettervi di muovervi al ritmo della musica e per bere senza strozzarvi, e lasciatevi trasportare dai suoni perfetti e intriganti di Franco Chirivi’.

Se amate muovere il piede a tempo ascoltate subito ''Rio dance'' e ''Distant Clouds'', perfette, trascinati, quel jazz ritmato che vi prende e vi cambia l’umore in un lampo. Suonati benissimo e registrati meglio. Volete stupirvi con cover inaspettate? ''‘O sole mio'', ''La Canzone di Marinella'' e ''Una lunga storia d’amore'', quest’ultima tecnicamente molto interessante e studiata, e le dovrete ascoltare più volte per scoprirne tecnicismi e sofistificazioni.

Al contrario se vorrete entrare nei ''Meandri'' del mondo sonoro di Chirivi’, ascoltate una qualsiasi delle tracce restanti e ne sarete completamente catturati.

Tutto bene, quindi disco perfetto? No, quello perfetto deve ancora essere realizzato, anche il disco più interessante può presentare alcuni momenti meno riusciti: questo, a mio avviso, va ascoltato random, lo scorrere delle tracce infatti potrebbe non farvi apprezzare completamente la qualità di quello che Franco Chirivi’ ha realizzato. (Marco Camozzi)