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FRANCO MUSSIDA  "Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu"
   (2022 )

Chitarra storica ed ormai grande ex della Premiata Forneria Marconi, Franco Mussida torna con questo album, "Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu", che l'artista stesso ha definito "un libro da leggere vivendo e vivere leggendo". Un libro sonoro che si compone di tredici tracce e che viene aperto in una classica impostazione da concept, scritto con una chitarra baritonale che Mussida conservava gelosamente dagli anni Novanta.

''Non siamo altro che reduci di guerra, altro che reduci. Reduci privilegiati", canta il bambino Iòtu poggiando e tendendo l'orecchio sulla cassa acustica dello strumento. Ma chi è Iòtu? Una creatura sintesi di una dicotomia marcata, carnale. Da una parte l'egoico Io, che sogna uno spazio tutto per sé, dall'altro un piccolo cuore altruista che adora la pace e che si dedica al mondo.

In questo sorpassarsi che non ha mai fine, la musica è sipario, teatro, visione. Una musica che ha il potere principale di riconciliare: "questo disco è un libro sempre aperto da vivere come un sogno - sottolinea Franco Mussida - guardando a ciò che veramente ci fa sognare, la visione onirica della musica deprivata delle parole". Animato dalla sua straordinaria sensibilità alla musica, il piccolo Iòtu bifronte, dalla asocialità che duella con il donarsi agli altri, potrà realizzare l'intento di compiere il suo grande viaggio nel Pianeta della musica. La bifrontalita', eccola trasposta anche nella visione Iòtu- ascoltatore: il suono percepito dal bambino sarà il medesimo che l'ascoltatore percepirà nella ricezione del disco.

Libro sonoro e non concept album, precisa Franco Mussida: quando leggi un libro, dopo averlo aperto, hai bisogno di tempo ed attenzione per maneggiarlo bene. Appoggiando l'orecchio sulla cassa acustica dello strumento, le vibrazioni entrano dentro facendo scoprire a Iòtu di avere qualcosa di più profondo che non la sua fisicità". Ma anche le parole servono per raccontare questi sogni infiniti, disegnando quel mondo meraviglioso che diviene un grande mosaico affettivo.

Le tredici tracce che compongono "Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu" costituiscono un prog pop molto particolare, un suono che in assenza di violenza crea il rapporto ideale con il silenzio e lo spazio. Attraverso la calma contemplativa, che ricorda il passato, osserva il presente e si interroga sul futuro, viene fuori la nostalgia malinconica che però si anima sino all'entusiasmo. (Leo Cotugno)