recensioni dischi
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HYNDACO  "Starship tubbing"
   (2022 )

I singoli ''Rosalipstick'', pubblicato l'8 Luglio u.s., e ''Starship tubbies'' hanno anticipato la nuova fatica discografica su EP degli Hyndaco intitolata "Starship tubbies”, out l'8 di Ottobre scorso per Overdub Recordings.

Nati nel 2017 dall'incontro di musicisti con background musicali differenti (attualmente la band è composta da Beppe Gravina alla batteria, Lorenzo Ricci al basso, Francesco Lucchi alla chitarra, Andrea Ugolini alle tastiere e synth e Lorenzo Vitali alla voce), gli Hyndaco interpretano bene una miscela gradevole di rock melodico d'antan (che rievoca i favolosi sixties - primi seventies, cosi seminali e influenti su tutta la musica che sarebbe venuta dopo quegli anni e fino a noi) aggiornata, per così dire, con suggestioni post-rock e dream pop.

La cifra di questi brani (sono 5: la suddetta "Rosalipstick", "Atlantika", "Lubber", la title track "Starship Tubbies" e "Foxtrot", per un totale complessivo di tempo d'ascolto pari a poco meno di 20 minuti), tuttavia, va cercata nella passione per le sonorità psichedeliche che risalgono appunto a un periodo, quello a cui si è fatto cenno, fertilissimo quanto a sperimentazioni sonore.

Rock chitarristico musicalmente ricco e accattivante (tra le varie songs, "Atlantika", brano che ho amato particolarmente e che può suscitare vampate di nostalgia tra i seguaci di un genere che non muore), “Starship Tubbies” potrà piacere a quanti ancora subiscono il fascino di sonorità ammalianti e sempre coinvolgenti. (Giovanni Graziano Manca)