recensioni dischi
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JESSICA MOSS  "Galaxy heart"
   (2022 )

Jessica Moss è una violinista e compositrice di stanza a Montreal. È nota per l’utilizzo di un violino amplificato e processato che, insieme alla voce, contribuisce alla definizione di un’estetica personale e autentica nella sua produzione.

Gli approdi di Jessica Moss sono spesso vicini alla drone music e al minimalismo neo - e post- classico, con un gusto sperimentale ed espressivo molto definito.

All’alba di ottobre, la musicista canadese è tornata con “Galaxy Heart”, secondo lavoro (uscito per Constellation Records) che arriva a un anno da “Phosphenes”, di cui rappresenta il seguito naturale. Come il suo predecessore, infatti, “Galaxy Heart” comprende brani scritti e autoprodotti durante l’isolamento del 2020 che raccontano l’anima più espressiva ed esplorativa della sua scrittura musicale.

Sono dieci, in totale, gli episodi del nuovo lavoro di Jessica Moss, dalle dissonanze e le distorsioni di “Resistance Creature” in apertura a “Opened Ending” in chiusura, già parte del “Corona Borealis Longform Singles” del 2020 e precedentemente pubblicata solo in formato digitale.

“Galaxy Heart” è un disco di umori cangianti ed evoluzioni imprevedibili, impreziosito dal contributo di Jim White (noto per il lavoro con Dirty Three e Xylouris White) e Thierry Amar dei Godspeed You! Black Emperor, ma anche da una strumentazione più corposa rispetto al passato. I momenti migliori coincidono con le elucubrazioni post-industriali di “This Continuous Spectrum”, i timidi squarci di luce della titletrack e gli studi sul violino stipati nella seconda metà del disco. Jessica Moss aggiunge al suo bel percorso artistico un altro lavoro ispirato e autorevole. (Piergiuseppe Lippolis)