recensioni dischi
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ALPHAVILLE  "Eternally yours"
   (2022 )

Siamo nati in un'epoca in cui i sintetizzatori comandavano buona parte della musica pop, e siamo poi vissuti in un'epoca successiva in cui chi aveva ottenuto meritati successi con le tastiere ha poi passato spesso il resto della vita a dimostrare che non c'erano solo effetti speciali, fumi e raggi laser ma pure musica e melodia.

E una "Symphonic version" non se l'è negata nessuno, come se fosse davvero necessario il violino e l'orchestra al posto dell'elettronica per far capire che c'era sì il fumo ma pure l'arrosto. E' il turno quindi di Marian Gold, signore e padrone del marchio Alphaville, e di questa operazione che riprende i successi dei bei tempi e i meno successi dei tempi meno remoti rivestendoli di maturità eccetera.

Il problema se vogliamo è che, almeno fuori dalla Germania, gli Alphaville si sono esauriti a metà del secondo album, "Afternoon in utopia", per cui questo raccoltone rischia di diventare quasi una "antologia con inediti", visto l'essere quasi carbonaro di buona metà dei titoli. Dal milionario "Forever young" ne escono tre dei quattro singoli più "A victory of love", dal meno milionario album successivo arriva una versione lenta di "Dance with me" e poco altro, e via discorrendo.

Alla fine non è malaccio, e forse ancora più interessanti sono i video estratti, con il sovrapporsi dell'immagine e della voce originale di Gold con quello che è e che canta oggi. Ok, non è bodyshaming far presente che quello odierno pare essersi mangiato quello antico, con barba eccetera a fare uno strano effetto sosia di Pavarotti, ma va bene lo stesso.

Più per collezionisti e amanti degli originali che non per recentisti, gradevole, ma con una postilla: a chi ha amato quel genere di musica non serve andare a fare paragoni con le versioni riproposte in versione adulta e matura. E usare i synth non era, e non è, una cosa di cui vergognarsi. E allora via di ascolto nuovo, via di ascolto vecchio, basta che si ascolti. (Enrico Faggiano)