recensioni dischi
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HIDDEN SOULS  "All that we destroy"
   (2022 )

Ci arriviamo tardi, a volte alle cose, ma a volte ci arriviamo. Siete amanti del cosiddetto synth-pop anni '80, che tradotto senza supercazzole significa "vi piacevano i Depeche Mode degli anni '80, intesi quelli di Black Celebration e simili"? Bene, allora potrebbero, anzi dovrebbero piacervi, questi Hidden Souls.

Provenienti da una zona che non è esattamente la prima che viene in mente a parlare di questo genere, dato che di Argentina si tratta, ma che bene hanno imparato la lezione. Dal loro sito scopriamo che esistono dal 2005, che hanno studiato da tutto quello che è lo studiabile del genere, e che qualche successo lo hanno avuto in Germania, dove ad esempio già da decenni gruppi come DeVision e Camouflage (non per niente citati tra le loro ispirazioni) portano avanti il verbo di Gore-Gahan senza per questo essere visti come dei meri imitatori.

"All that we destroy" quindi è chiaro essere qualcosa di non esattamente originale, viste le premesse, ma che si rivolge appunto ad un certo pubblico nostalgico che quei suoni mai li ha dimenticati e nemmeno sa perchè dovrebbe farlo. Forse, all'orecchio di noialtri, la voce è un po' troppo graffiante ed aggressiva per quello che è il prodotto a cui eravamo abituati, ma è anche vero che se anche questo elemento fosse stato troppo simile alle fonti di ispirazione, ecco, allora sì che sarebbe stato un vero e proprio copia e incolla.

Da ascoltare, anche solo per curiosità. (Enrico Faggiano)