recensioni dischi
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CARMELO CALTAGIRONE  "Guitar a worlds"
   (2022 )

Questo "Guitar a worlds" ha certamente aspetti interessanti, rintracciabili nell'indubitabile tecnica chitarristica del nostro autore tradotta in uno stile molto personale, che fa "parlare" lo strumento e ne esprime efficacemente l'urgenza creativa e comunicativa. Le dieci tracce strumentali proposte, basate su chitarra, basso e batteria elettronica con talvolta percussioni acustiche, hanno una loro identità musicale in cui si riflette quella dell'artista e si potrebbero collocare in una sorta di ambient/world con venature rock e sperimentali.

Il brano più rappresentativo e meglio definito in tal senso è "Light from the underworld", al n°8 in scaletta. Da un ascolto complessivo, peraltro, si patisce la mancanza di accordi espansi ed aperti e la dannatissima presenza artificiale dei battiti del programming con gli splash dei piatti a metronomo.

Rilevo altri episodi fruibili, come le tracce 3 "Guitar a worlds" e 10 "W.T.O.WO", accanto ad episodi abbatsanza evitabili e/o discutibili come quello in apertura, "God's wrath 2", ed il destabilizzante "Flow'n'roll" al n°7. Si evidenzia anche una certa ripetitività nel fraseggio e nelle strutture delle melodie, che comunque sono costituite da frammenti di virtuosismo e ricerca timbrica.

A questo punto direi che le aggravanti sono equivalenti alle attenuanti... Dal punto di vista artistico e sperimentale, è apprezzabile l'attitudine che, però, rischia di essere pericolosamente diretta verso una nicchia... Voto 6 e 1/2. (Roberto Celi)