recensioni dischi
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ANDREA PENNA  "A new world"
   (2022 )

Il batterista e compositore Andrea Penna, che ha collaborato con grandi nomi, come quello di Giuni Russo, qui ci propone musiche proprie, che affondano in un jazz sereno, raffinato ma sempre positivo. Uscito per Workin' Label, “A new world” apre le danze con “Parlami ancora”, dal tema ottimista come un “Etude 2” di Lee Ritenour.

La titletrack è caratterizzata da un tema ironico, dal suono leggermente stagionato, e dal ritmo latino. Spicca tanto la fantasia e bravura di Umberto Mari al basso elettrico, davvero entusiasmante. Ci si calma con “In my arms”, dalla chitarra pinodanielesca, tanto per suggerire qualcosa sullo stile melodico e blues del lead alla 6 corde di Mario Petracca. Si crea proprio un clima placido, come quando si guarda il tramonto in macchina, dai finestrini placidi. Gli assoli di piano e chitarra non tradiscono la placidità, nonostante la frizzantezza di Massimo Artiglia al pianoforte.

Un ostinato di piano elettrico ci accompagna in una evocativa “Tutto in un momento”, sorretta dal tema di flauto traverso di Antonio Santoro, tema doppiato ad un certo punto dalla chitarra di Andrea Mignone. Un po' di malinconia affiora in “E fuori piove”, con il sax soprano di Luca Biggio sul pianoforte, mentre Penna tesse un ritmo lento ma con groove, con il rullante sul terzo battito.

La delicatezza continua nei brani successivi, “30 years later”, con progressioni armoniche non scontate. L'assolo di chitarra è virtuoso ed espressivo. Pad di tastiera aprono “Poki”, per procedere su questa voglia di sognare, e ancor di più in “It was just like that”, mentre il basso fretless apre la conclusiva “1Be my dear”, raggiunto dalle percussioni di Penna, prima della batteria.

Non ci sono testi, è musica serena, tranquilla, che potrebbe accompagnare una tiepida domenica pomeriggio in giardino, immaginando lì “un nuovo mondo”. (Gilberto Ongaro)