recensioni dischi
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AIN'T  "Lo-fi demo ep"
   (2022 )

Introdotto dallo strumentale “Christaway”, con il suo focoso ordito di rumorismo slabbrato e distorto, “Lo-fi Demo Ep” è il sette tracce che vede l’esordio solista di Stefano D’Angelo, in arte Ain’t, abruzzese classe 1993 votato ad una musica buia, incalzante, feroce.

Oscillando tra echi tardo-grunge (la bordata 90’s di “Dirty world”) e furia cieca à la Ministry (il boogie assassino di “Flashes, Clones & Street Motherfuckers”), scorrono tesissimi venti minuti intensi, ruvidi e malevoli; il mood generale conserva intatta una tetra aggressività, accresciuta dal provvido impasto tra ritmi serrati, liriche fosche ed elettricità cattiva.

Quattro i brani cantati, corredati da altrettanti testi oscuri, intrisi di un’opprimente incombenza e pervasi da uno straniante senso di angoscia che mai flette; pervasi da un’incessante ricerca di sonorità stordenti e temi lascivi (“Mantra For Inner Light”), i pezzi mantengono un’aura decadente che riecheggia il migliore Marilyn Manson (“Stand The Dominoes On End”), fino a deflagrare nell’eco reznoriana di “Narcissistic Christ”, sorprendente escalation di violenza sonora e vertice assoluto di un lavoro compatto, indisciplinato, minaccioso. (Manuel Maverna)