recensioni dischi
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RISING STORM  "The state of being"
   (2022 )

“The State of Being” è il titolo del secondo lavoro in studio dei berlinesi Rising Storm. La formazione è stata fondata nel 2008 ed è giunta al debutto discografico con l’EP “Initium” due anni più tardi, mentre il primo full length risale al 2013.

Nel mezzo, un’intensa attività live e qualche avvicendamento in lineup hanno rallentato il processo creativo della band, ripartito quest’anno e culminato con il lavoro che ha visto la luce in ottobre.

Il primo impatto con “The State of Being” potrebbe essere spiazzante per chiunque ricordi come avevano iniziato i Rising Storm: il sound tipicamente power metal degli inizi appare ridimensionato e la ricerca, oggi, è più orientata in direzione groove. Esempio perfetto è “Illusive”, che si muove inseguendo un umore più scuro e un sound meno aggressivo, ma anche più pesante, mentre “Furious” spinge nettamente in questa nuova direzione.

Sono i segni principali di un cambio di registro che si avverte leggermente di meno nella fase successiva: l’intermezzo pianistico “Solid” spiana la strada alle chitarre robuste di “Amorphous”, strutturalmente forse l’apice del disco, e al gran finale con la lunga cavalcata “Scorched”, il principale punto di contatto con i Rising Star che furono.

I Rising Storm mostrano un certo coraggio nel cambiare strada, sviluppando una proposta che appaia più calata nel presente: ci riescono anche con una certa efficacia, dimostrandosi buoni musicisti sia sul piano tecnico che su quello compositivo. (Piergiuseppe Lippolis)