recensioni dischi
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TONIC BREED  "Fuel the fire"
   (2022 )

I Tonic Breed sono stati una band per tredici anni, prima della terza e ultima scissione avvenuta nel 2019. In seguito a questo evento, Patrik K. Svendsen ha deciso di reinventarsi, lavorando come cantautore solista e con collaboratori d’eccezione.

Quest’estate, il norvegese ha pubblicato il primo lavoro nelle vesti, di fatto, di one-man band, intitolato “Fuel the Fire”. Quattro brani per una durata complessiva di diciassette minuti, il disco vede la partecipazione di Dirk Verbeuren dei Megadeth e Bernt Jansen degli Artch e dei Wig Wam, di Bjorn Strid dei Soilwork, di Martin Skriubakken degli Endezzma e di Oliver Palotai dei Kamelot, che hanno impreziosito brani scritti, suonati e prodotti interamente da Svendsen, coadiuvato da altri autori soltanto nella fase di mixaggio.

Non è del tutto scalfita l’identità artistica dei Tonic Breed, che rimane un concentrato denso di thrash metal, aperto a contaminazioni groove e che sa ammiccare anche a schemi heavy più classici, senza disdegnare completamente qualche apertura più melodica.

Pur nella sua brevità, “Fuel the Fire” convince pienamente grazie al talento tecnico e compositivo del musicista norvegese, ma è anche un certosino lavoro in fase di produzione a permettere di apprezzare pienamente alcune soluzioni, con “No Rocks on the Scotch” e “H.E. Antagonist” a svettare sulle comunque ottime titletrack e “Blood Moon”. (Piergiuseppe Lippolis)