recensioni dischi
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BAZOOKA  "Κάπου Αλλού"
   (2022 )

E’ un pop gradevolissimo venato di accenti lievemente psych e scopertamente retrò quello proposto dal quartetto greco Bazooka nelle dieci tracce vitali ed incalzanti di “Κάπου Αλλού”, quarto album in carriera e saggio di classe cristallina.

Elaborato con gusto ed eleganza, arrangiato non senza una maestria antica fatta di incastri accattivanti ed impasti avvolgenti, offre brani frizzanti cantati nell’idioma natìo, che anche per chi - come il sottoscritto – non sia in grado di afferrarne una sillaba, conserva intatta una prodigiosa musicalità che ben si sposa a ritmi sempre incisivi e ad armonie vocali memori indifferentemente di mostri sacri e di nuovi eroi.

Tra echi di Kinks (“Κρυφτό”) e schegge di La Femme (“Κάπου Αλλού”), up-tempo dilaniati dalle chitarre (“Το Όνειρο Των Παλαβών”) e punk leggero à la X (Καταραμένοι Άνθρωποι), improbabili miscele di Doors e Vampire Weekend (“Τζαζούκα”) e perfino rimembranze dei primi Ultravox (“Πάνω Από Τη Γη”), l’album veleggia disinvolto dai sette minuti acustici dell’opener “Κατά Βάθος” alla chiusura appena abbozzata di “Βελούδινο Κακό”, in un tripudio di felici idee sontuosamente portate a compimento.

Dinamico, allettante, ricco di spunti, coinvolgente. (Manuel Maverna)