recensioni dischi
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SERGIO CAMMARIERE  "Il pane, il vino e la visione"
   (2006 )

Sergio Cammariere torna dopo due anni dalla pubblicazione del suo ultimo lavoro "Sul Sentiero" con un nuovo album dal titolo "Il pane, il vino e la visione", preceduto dal singolo "Non mi lasciare qui". Il senso de 'Il pane, il vino e la visione' sta nell'esaltazione delle cose semplici, nella voglia di sognare, che è la forza di credere e di sperare, partendo dalla consapevolezza semplice e sincera dei propri sentimenti. Per cercare il senso universale dell’Amore, quella forza interiore che muove il mondo e che dà il coraggio di viverlo per come si vorrebbe che fosse. Oltre le convenzioni, oltre le menzogne e le paure. Cercando di parlare a tutti dell'unico modo che ci rimane per superare le differenze di cultura, razza e religione. “La Musica, così come l'Amore, è un linguaggio universale; un viaggio lungo e meditato, in cui ogni sonorità trova una sua ragione d’esistere e si fonde senza soluzione di continuità alcuna, dove gli strumenti diventano voci, echi di luoghi lontani in costante cambiamento, nella necessità d’espressione e nella voglia di comunicare, di sollevare le parole come se fossero vento e di contrappuntarle in un dialogo continuo. L’Amore, come la Musica, in se non ha barriere, la Musica è ovunque, ovunque arriva e soprattutto la Musica è la mia vita!”. Con la produzione artistica di Sergio Cammariere e prodotto da Millesuoni, l’album è scritto sempre in collaborazione con il cantautore Roberto Kunstler ai testi e la partecipazione di Pasquale Panella per il brano “Le cose diverse”. Ma è la Musica il mondo di Sergio, che in questo album oltre al pianoforte suona anche l’organo Hammond B3 e il Fender Rhodes e che ancora una volta ha riunito intorno a sé i suoi grandi musicisti di sempre, creando una magica armonia che attraversa tutto l’album: Fabrizio Bosso alla tromba, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria, Simone Haggiag alle percussioni, Olen Cesari al violino e Nicola Stilo ai flauti. L’Orchestra d'Archi è sempre diretta, come in “Sul sentiero”, dal Maestro Paolo Silvestri. E per la prima volta si uniscono intorno a Sergio, Bebo Ferra alle chitarre, Stefano di Battista e Roberto Gatto, stelle del jazz italiano riconosciuti a livello internazionale, Arthur Maya al basso elettrico e Jorginho Gomez alla batteria, musicisti di fiducia di artisti come Gilberto Gil, Djavan e Ivan Lins.