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ENMITY  "Demagoguery"
   (2022 )

Gli Enmity sono un quintetto formato da esperti musicisti provenienti da Francia, Indonesia, Giordania e Grecia e di stanza in Austria. La band, capitanata da Steve “Zuul” Petit alla voce, ha da poco pubblicato “Demagoguery”, album di debutto destinato a tutti i fedelissimi della vecchia scuola metal.

Impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti, “Demagoguery” comprende sette brani dall’approccio molto diretto, il cui sound è situato nella zona di confine fra death e thrash, e che concede poco spazio a ricami melodici, privilegiando la furia distruttiva di un assalto frontale che trova piena espressione anche nella voce.

I brani di quest’opera prima firmata Enmity tendono a esplodere e martellare senza soluzione di continuità, con margine ridotto offerto ad assoli e mere manifestazioni di tecnica. Gli episodi più folgoranti del lotto sono stipati nella parte centrale, con l’accoppiata “The Enemy Below” – “Preventable Genocide” che coincide con il picco: la prima deflagra e poi ipnotizza in una seconda metà dall’incedere infernale, la seconda mostra una delle strutture più complesse e meno prevedibili dell’intero disco.

Anche la chiusura, affidata alla titletrack, con una coda maestosa, rappresenta uno degli episodi più convincenti di tutto "Demagoguery". Gli Enmity dimostrano già idee chiare e un discreto affiatamento con un lavoro che non mira a ridisegnare le regole del genere, ma soltanto a interpretare un’estetica in una maniera autorevole. E questo, per larghi tratti, accade senza affanni. (Piergiuseppe Lippolis)