recensioni dischi
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MoE & BRUXA MARIA  "Skinwalker"
   (2023 )

I MoE sono un trio norvegese che ha elaborato negli anni una originale forma di minimalismo sperimentale. Da poco, la band ha pubblicato con gli inglesi Bruxa Maria un disco intitolato “Skinwalker”, pubblicato da ConradSound Records, che comprende quattro brani ispirati alla leggenda, che arriva dai nativi americani, di una strega in grado di travestirsi da animale.

Il disco si apre con “Shapeshift Skylight”, tra drone metal e heavy ambient, un pezzo denso di oscurità, increspature e distorsioni, che corre per oltre tredici minuti. La coda di “Shapeshift Skylight” si collega senza soluzione di continuità a “Weavers of Evil”, più rarefatta e industriale nel suo sviluppo, fra tintinnii e vortici sonori da film dell’orrore.

“The Wolf, the Owl, the Ritual” torna a superare i dieci minuti, inseguendo all’inizio sonorità decisamente più morbide, abbandonando l’impostazione metal, o comunque metallica, per flirtare con un dark jazz rituale che ammicca alla psichedelia, prima di una evoluzione quasi naturale in scenari più simili a quelli dei primi due brani.

Chiude “The Spirit Is Out”, aperta dal percuotere intenso su voci rabbiose e sottili ricami jazz, i cui suggerimenti ricompaiono anche nel finale, quando il senso di caos cresce ed esplode nel metal industriale. “Skinwalker” è un lavoro che racconta come background artistici diversi possano sposarsi perfettamente e trasformarsi in un qualcosa di ispirato e originale. (Piergiuseppe Lippolis)