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GIUSEPPE MOFFA  "Uauā - Un omaggio in musica a Eugenio Cirese"
   (2023 )

Il bravo cantautore e musicista molisano Giuseppe Moffa torna ad un anno esatto di distanza da "Terribilmente Demodč" con il suo nuovo "Uauā'" che raccoglie, sotto forma di un CD Book, le testimonianze in poesia e musica di Eugenio Cirese, il cantore per eccellenza del folklore della Terra di Molise.

Dentro le undici tracce che compongono questo lavoro avvertiamo nitido il bisogno di addentrarsi in quella che č la essenza stessa dell'anima delle tradizioni di una terra antica, il Molise appunto, a volte dura e poco incline alla generositā, a volte invece ricca di un umore di incredibile spirito e giocositā.

''Uauā'' ha molteplici valenze, puō significare il verso del vagito di un neonato, e dunque un inno alla vita che č anche il canto della usanza di un paese, oppure la parola "eccoti", con cui i giovani accolgono le fanciulle sia per fare gruppo che nelle proposte di fidanzamento. Un rituale arcaico che giā Cirese aveva esaltato nel racconto della vita del suo borgo natio, Trigno Marsicano, e che Giuseppe Moffa trasforma in anima nei due brani portanti del disco.

Da una parte ''Pagliara (maje maje)'', i sassi ardenti della Marsica che divengono quadro nella armonia di chitarre, zampogna e violino tesi a comporre una opera poetica suggestiva, che colpisce al cuore. Suoni elaborati secondo la gelosa tradizione della popolazione pių povera e che neppure l'arrivo dei cosiddetti ceti subalterni ha scalfito di una virgola: in ''Pagliara (maje maje)'' ricompare vigorosa la forza dei canti arberesh, emblema dei ceti poveri d' Albania e che vennero assimilati dalle prime popolazioni che arrivarono nel Sannio nel 1953.

Eugenio Cirese aveva teso alla sua terra natia, Trifo di Pagliara, ardente pietra scolpita dal Biferno, gran parte della sua opera, ora raccolta da Giuseppe "Spedino" Moffa, figlio della stessa terra e capace di coglierne la ricchezza della natura linguistica ed espressiva.

A differenza del precedente ''Terribilmente Demodč'', ''Uauā'' č, come detto, un CD-Book: il libro che attraverso la musica ritrae la intera vita del paese molisano. ''Pagliara (maje maje)'' č soltanto l'aprirsi del libro che diviene profondo quando la voce di Eugenio Cirese si staglia in ''Canzone d’atre tiempe'', l'antesignano della canzone di autore.

Sempre la chitarra a firmare il carattere complementare del vecchio che cerca il nuovo ed č ricambiato: il testo poetico di ''Camina'' e ''Repuote'' (in cui sapiente č anche l'intervento strumentale della marimba e delle percussioni di Marco Molino) vanno a suggellare questa certosina raccolta di testi sempre curati in ogni minimo particolare.

La fisarmonica č l'altra attrice della musica d'autore e del popolo molisano che vibra in Vare ''Vare'', che si avvale del featuring di Gabriele Coen, brillante quanto briosa forma di attingimento alle forme linguistiche ed etimologiche proprie tra i diversi paesi: quella che Giuseppe Moffa chiama ''koiné linguistica''. (Leo Cotugno)