recensioni dischi
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QUASIMODO  "Cancer city"
   (2023 )

I Quasimodo sono una band berlinese attiva da quasi quattro decenni. Formati nel 1984, la band ha debuttato alla fine dello scorso millennio, pubblicando tre dischi tra il 1998 e il 2003.

Dopo una lunga pausa, nel corso della quale i due membri fondatori hanno tentato anche di esplorare altri sound, il progetto è ripartito con due nuovi compagni di avventura nel 2013 e con la realizzazione di “One Shot” nel 2017. Nuovi avvicendamenti in formazione hanno segnato il periodo compreso tra quest’ultimo disco e il nuovo “Cancer City”, pubblicato l’anno scorso in trio, con Renè Jauernik alla batteria.

“Cancer City” è un lavoro corposo che comprende ben diciotto brani per una durata complessiva di oltre un’ora e un quarto, impreziosito dalla presenza di diciotto ospiti diversi per interpretare vocalmente ciascuno dei brani.

Musicalmente, il disco attraversa diversi generi, ma rimane all’interno di un contesto hard and heavy più vicino alla tradizione, ma che sporadicamente rincorre anche groove e articolazioni più moderne del genere, riuscendo comunque a preservare un senso di omogeneità.

Tra hard rock, thrash e heavy metal classico, emergono “Unleash the Young” con Ben Jackson, “Lady Insane” con Saskia Hedzet, “No Exit” con Christian Faust, “Stone in My Shoe” con Torger Neuhaus e “Never Talk” con Jimmy Gee.

Nel complesso, il disco sembra puntare dritto al pubblico di fedelissimi dell’hard and heavy, riuscendo a offrire momenti interessanti, ma passando anche per qualche fraseggio meno a fuoco: l’opera avrebbe potuto crescere di valore, probabilmente, con un numero inferiore di brani. (Piergiuseppe Lippolis)