recensioni dischi
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ENRICO SOLAZZO  "Perfect journey"
   (2023 )

Ho ascoltato più volte nell'interezza delle sue quattordici tracce questo primo lavoro discografico solista di Enrico Solazzo, pianista, tastierista, arrangiatore e compositore con anni di notevoli collaborazioni insieme a molti artisti ed attività compositiva anche in ambito Rai e cinematografico.

Senza dubbio si tratta di una ottima produzione, data anche la "potenza di fuoco" sviluppata dalla presenza di musicisti di prim'ordine come Dennis Chambers, Roberto Gatto o Stefano di Battista fra gli altri. E senza dubbio il titolo "Perfect Journey" è emblematico e mantiene ciò che promette: un viaggio trasversale attraverso svariati generi musicali con brani originali ed anche alcune famose cover...

Eppure... al termine di ogni ascolto mi rimane un senso di perplessità accompagnata da un lieve disagio... Un commento a caldo? Ottimi arrangiamenti... tuttavia questa eterogeneità di generi, stili, suoni e voci mi inquieta un po'... è come passare in una via dello shopping ed ammirare con distacco le vetrine di tanti negozi senza poi comprare nulla...

Il disco parte bene con "Algo azur", brano dalle sonorità distese con ottimi vocalizzi ed il sax di Di Battista molto presente; già però nella seconda traccia "Crazy" sento un mood alla Stevie Wonder con un eccessivo impasto di chitarra elettrica, fiati e quella che mi pare un'armonica a bocca...

Non avrei mai voluto udire le ritmiche programmate e le percussioni artificiali (perché i piatti splash?!), ed invece ci sono in "Deep", terzo episodio in scaletta. Trovo inoltre fuori luogo la cover di "Caruso", ed inopportuna la versione di "September" dei magici Earth, Wind and Fire, rispettivamente traccia n°13 e 12: sono capolavori che rendono ardua qualsiasi versione anche se bene interpretata...

Il brano migliore, "El negro chino", mi arriva come brano n°5 con piena atmosfera afro-brasileira e cori accattivanti. I restanti episodi spaziano dal rap al jazz al R&B con talvolta echi Morriconiani. Ottimi arrangiamenti, ma il filo conduttore che guida l'ascoltatore (disorientato...?) in questo puzzle musicale è la passione dell'autore: basterà...? Voto 6 e 1/2. (Roberto Celi)