recensioni dischi
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CYADO  "Horizon"
   (2023 )

I Cyado sono una formazione francese attiva dalla fine dello scorso decennio. Avevano debuttato con “Mhä's Dogmas Part I: Last Echoes” nel 2018, proseguendo il percorso con la seconda parte, “Samsara”, che ha visto la luce due anni più tardi.

Nello stesso solco si inserisce anche il nuovo “Horizon”, terzo lavoro lungo per i parigini, che continuano a sviluppare la propria personale interpretazione di un death metal dinamico e aperto a contaminazioni di varia natura.

Se da un lato c’è una forte componente psichedelica che permea costantemente l’impianto sonoro della band, dall’altro ci sono intarsi elettronici sempre ben integrati in un contesto che appare, quindi, omogeneo e compatto per tutta la sua durata.

A ciò si aggiunge una narrazione testuale e musicale che discende direttamente dalla storia fantascientifica scritta da un membro della band, e che contribuisce a definire meglio ambientazioni e soluzioni tecniche mai del tutto prevedibili: se i riff di chitarra sono quasi sempre robusti e il ritmo generale è sostenuto, il growl è un’altra delle intuizioni che donano solidità al disco.

“Dawn of Decline” apre, trascinando in un mondo oscuro e in un claustrofobico martellare che conosce pause solo per poter ripartire con maggiore velocità e violenza. In altri momenti, però, l’anima psichedelica emerge (“Empty Path”), testimoniando un certo gusto compositivo, ben rappresentato anche dalle parentesi elettroniche (la stessa “Empty Path” sfiora la techno), mentre la prima parte di “Staticians” viaggia nello spazio.

La furia di “The Dissent” è l’ultima tappa di un disco che convince per varietà e autenticità, ma che funziona anche sul piano tecnico. (Piergiuseppe Lippolis)