recensioni dischi
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MARTINO ADRIANI  "Occhi"
   (2023 )

“Occhi”, nuovo album di Martino Adriani, contiene undici canzoni dove storie d'amore e disillusione si raccontano con simpatici giochi di parole e rime spiritose. Come in “Lampadina”: “Cieco col sole in faccia, vedevo amore e basta, ma tu bella che non balla, eri un letto, una lampadina, non eri l'alba”. O come in “Amico gorilla”: “Sabato sera si poga, ma tu resti a casa a fare yoga”. O ancora in “Scarabocchi”: “Occhi, mi fanno male i tuoi occhi, ho bisogno di un Oki, in testa ho troppi scarabocchi”. Non so se sia l'influenza ormai egemone di Riccardo Zanotti, che è diventato autore anche per altri (come Leo Gassmann e Francesco Gabbani, Loredana Bertè, cmqmartina), ma bene così! Abbiamo sempre bisogno di giocare con la lingua italiana.

Negli arrangiamenti, a volte synth a volte acustici, compare qua e là una chitarra effettata, a volte con tremolo, a volte con chorus, insomma coi pedalini per fare psichedelico. Il sound rimane sempre luminoso, anche sulla chitarra stoppata di “Divano”, e nel pezzo dalla batteria da primi anni '00 “Serotonina”. Martino ha un debole per la poesia di fine Ottocento e vari riferimenti dandy che emergono qua e là (“Ciao ciao Baudelaire, ciao ciao Verlaine, ciao ciao Rimbaud” da “Mostri”, o “il fascino della tua lieve decadenza” da “Radici”). L'ambientazione etilica è ricorrente, passando dal gin di “Tanquerey” a “Ogni cubetto di ghiaccio è una pena, ed il barista che ride è una iena” da “Rospo”. “Serotonina” è una constatazione onesta: “Ci siamo rovinati, che teste di cazzo, ci siamo rovinati, la luna nel pozzo, ci siamo rovinati, traslochi in silenzio, ci siamo rovinati con sorsi d'assenzio”.

Forse Adriani si sente l'ultimo dei romantici, esplicitato in “Romantici sul serio”, una canzone escapista: “Iscriviamoci a un corso di tango, o preferisci la lotta nel fango? Le lezioni di pianto ci hanno stancato tanto. Lo vedo dai tuoi occhi rosa, dalla tua mano un po' nervosa, che hai bisogno di fuggire, di mandare a fanculo i guai, e quei giorni da cui non ti scolli mai. Ma ora saliamo su un treno, quello più nero, quello più pieno, e andiamo dove ci porta il primo pensiero; a Napoli a guardare il cielo, a Milano in centro al cielo, a Venezia a fare i romantici sul serio”.

Martino Adriani è un cantautore pop che plana leggero sulla vita. (Gilberto Ongaro)