recensioni dischi
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METANOIA  "64018"
   (2023 )

Si colloca più o meno in una terra di mezzo tra Calcutta e Tommaso Paradiso questo piacevole ritorno dei Metanoia, band abruzzese originaria di Tortoreto, alla seconda prova dopo l’esordio autoprodotto de “L’equilibrio dei numeri primi”, datato 2019.

Le sei tracce di “64018”, pubblicato per LaPop, propongono un fresco pop di ampio respiro, ben scritto ed altrettanto gradevolmente arrangiato: ha sonorità perfette per i tempi e quel passo tra il romantico ed il laid-back che oggigiorno funziona, Pinguini Tattici Nucleari in testa.

Album semplice e lineare, ma non per questo privo di appeal, apre con l’inciso memorabile di “Mezzanotte”, sfiora i Cani di “Aurora” nel delicato chorus di “Rumore”, contamina e sperimenta – sempre con garbo e senza esagerare – con i featuring di Incubo (“Pezzi di cuore”) e di LÆRA e D-Broke (“Lato sud”), pennella il bel groove à la Biagio Antonacci di “Milano”, chiude in crescendo sull’aria morbida di “Vorrei”.

Allettante quanto basta per accattivarsi simpatie e favore, l’album azzecca ganci melodici, dispensa ritornelli efficaci, racconta storie alla portata di tutti, con un misto di dissimulata ingenuità e mood vagamente depresso. E’ un’afflizione che non fa male: piuttosto, invita a crogiolarsi in una melanconia appena accennata, eppure palpabile sotto la superficie di canzoni essenziali e concilianti.

Diciassette minuti di disco, poco più di una degustazione, ma il sapore è buono, e l’assaggio ingolosisce: il pranzo si preannuncia ottimo. (Manuel Maverna)