recensioni dischi
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BRIGAN  "Liburia trip"
   (2023 )

A cinque anni di distanza dall’ultima pubblicazione, sono tornati i Brigan, terzetto campano attivo dal 2009. Il disco si intitola “Liburia Trip” e comprende dieci brani che si inseriscono perfettamente in un percorso di ostinata ricerca musicale, che stavolta approda in un originalissimo incontro fra world music ed elettronica.

Il sound dei Brigan è costruito attraverso una strumentazione ricca, che include fiati, cornamuse, fisarmoniche e plettri (Francesco Di Cristofaro), elettronica, pianoforte, cori e field recordings (Andrea Laudante), percussioni e batteria elettronica (Gabriele Tinto). Gli ospiti contribuiscono a dare ulteriori note di colore al lavoro: Luca De Simone con le percussioni tradizionali del basso casertano, il cantante norvegese Torgir Vassvik, il polistrumentista Peppe Frana, e Cecchinella, esponente autorevole della tradizione del basso casertano.

Il viaggio si apre con “Le scure” e si chiude con “A Maria”, diventando la concretizzazione di un’intensa attività di esplorazione del territorio e di indagine sul rapporto fra tecnologia e tradizione. I temi spaziano dalla coltivazione della canapa al rituale di morte e rinascita legato al Carnevale, mentre il sound si rivela un ibrido imprevedibile e dall’effetto quasi straniante, con trame sintetiche che fanno capolino fra suoni tradizionali e idee più classicheggianti.

Quello dei Brigan è un esperimento ambizioso e vincente: la proposta originale, unita alla pulizia tecnica e all’ottima composizione, fa di “Liburia Trip” un’esperienza bella e affascinante. (Piergiuseppe Lippolis)