recensioni dischi
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RUDY MARRA  "Sono un genio, ma non lo dimostro"
   (2007 )

E' uscito il nuovo lavoro discografico di Rudy Marra, artista imprevedibile e sperimentatore che ritorna con la sua Sopa (zuppa), un’addizione di vari elementi (rock, pop, jazz, funk, punk, folk, etno ecc.) il cui risultato è cosa ben diversa dal semplice sommarsi dei singoli componenti, ma è altro, è cosa nuova, ...la Sopa appunto! "Sono un genio, ma non lo dimostro" è un disco nel quale Rudy riesce a muoversi su diversi livelli musicali. Dai territori mariachi, texmex e rock di frontiera ("Amore di contrabbando", "Sono un genio…", intro di "Barricate"), si passa attraverso echi beat europei floydiani ("Il morso"), ritmi spagnoli e flamenchi ("Di viaggi, naufragi e salvataggi"), per poi toccare aree punk e new wave, e trovarsi poi di fronte a brani di scrittura raffinata ("A mio fratello Theo", "L’Uomomosca", "L’ombra"). Si è successivamente immersi in battiti reggae rock etnofolk ("Barricate") fino ad arrivare alla canzone d’autore pop ("Quello di cui ho bisogno"). Quando poi uno pensa che non ci possano essere ulteriori scossoni musicali, ci si ritrova nel mezzo di atmosfere cool jazz, funk e blues ("Trompe l’oeil") per poi stupirsi nuovamente quando Rudy Marra, con la Banda Osiris ("Ognuno pensi per sé"), mischia il mischiabile, musicalmente parlando. I testi sono un fiorire continuo di metafore, sottintesi, inganni letterari; le parole che Rudy usa sono di gergo corrente, ma ricercate, mai auliche e finto-culturali, sono parole anarchiche, destabilizzanti e spesso sembrano sputi dell’artista. Si parla di amori clandestini, romantici e violenti, di barricate mentali, di insofferenza per le catene sociali, della ricerca di altre dimensioni e di anarchiche libertà. Il disco poi è pieno di provocazioni rivolte a mass-media, religioni, politica, potere, perbenismo, ideologie e star-system. Questo e molto altro si trova dentro i testi e le canzoni di "Sono un genio, ma non lo dimostro", il tutto diretto dall'atipica voce di Rudy, cruda e roca in maniera assolutamente naturale, senza forzature. Se chiedete a Rudy cosa si aspetta da questo disco, vi racconterà un aneddoto che gli è rimasto impresso intorno al grande compositore Debussy, il quale sentendo che il suo secondo Nocturnes era stato fischiato un po’ meno esclamò: "Aurais-je ècrit une cochonnerie?!". RUDY MARRA è nato nel 1964 a Galatina, in provincia di Lecce. Vive a Modena. Autore, compositore, interprete, vero "underground" della musica italiana, ha creato il genere "sopa", ossia zuppa, un crogiuolo di stili e percorsi musicali. Ha pubblicato tre CD: "Come eravamo stupidi" (1991, che contiene "Gaetano", brano che ha vinto il premio della critica al Festival di Sanremo), "Sopa d’amour" (1995) e "Le parole d’amore" (2001, pubblicato in Francia). Come scrittore, spazia dalla narrativa alla poesia e alla saggistica. E' da poco uscito nelle librerie – edito da Editrice Zona- "L'Utente Potrebbe Avere il Terminale Spento", un romanzo crudele, divertente e drammatico, ricco di personaggi nevrotici, inaffidabili, talvolta traditori e imbelli, apatici o senza scrupoli, che racconta lo smarrimento di fronte all’impossibilità e all’incapacità di comunicare.