DAS B "Love"
(2025 )
In Love il quartetto berlinese Das B, formato da Mazen Kerbaj alla tromba, Magda Mayas al piano, Mike Majkowski al basso e Tony Buck alla batteria, dà vita a una strana rilettura, totalmente libera e originale, del capolavoro A Love Supreme di John Coltrane: né adattamento né riproposizione, l’opera, divisa in tre atti come quella a cui si ispira, non assomiglia affatto all’originale, ma sfrutta alcune delle sue sovrastrutture e da esse si espande.
Come la band ha spiegato, l’intenzione del quartetto in Love (uscito per Thanatosis Produktion) non era quella di ricreare la composizione originale: «We took the original album's track timing and instrumental structure, as well as some other technical aspects […] to create our tribute […] our idea was to link our music - free improv - to its roots in jazz and free jazz», utilizzando quindi alcune delle basi e delle caratteristiche del capolavoro di Coltrane per creare una suite completamente differente.
Pur nelle evidenti differenze, qualche somiglianza tra i due mondi esiste. I Das dialogano con veemenza ed energia con quella precisa fase storica nella quale il jazz dalla sua natura modale stava virando verso un sempre maggiore cromatismo e a un nuovo senso, più stratificato e aperto, del tempo, e le strutture musicali e ritmiche di Love paiono creare un ponte tra queste due differenti dimensioni e costruendo un avvincente e sorprendente dialogo tra di esse, tentando di costruire un legame tra due diversi, e talvolta quasi opposti, modi di fare musica.
I quattro atti in cui è diviso Love sono speculari rispetto alla composizione di Coltrane, con una potente carica di pathos che emerge in ogni suo passaggio: la fisicità dei ritmi e della melodia prende forma di fronte ai nostri occhi grazie alla freschissima energia che i quattro mettono nell’esecuzione, che è estremamente organizzata nei suoi minimi dettagli senza suonare in alcun modo robotica o distante; la sua potenza, anzi, sta proprio in quel forte senso di vicinanza e di trasporto emotivo che regala. (Samuele Conficoni)